Curiosità

L’epoca d’oro della Salernitana

Nelle piazze calcistiche più calde alcune stagioni sono uniche e irripetibili, perché parliamo di risultati sportivi che non ritornano più. Per quanto riguarda la Salernitana, una realtà importante del calcio campano, le stagioni a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio sono state senza dubbio le migliori: dopo la storica promozione in Serie B con Delio Rossi alla guida della squadra nel 1994, i granata avevano dato inizio a un ciclo importante di vittorie nella serie cadetta, fino a guadagnarsi addirittura la promozione in Serie A nella stagione 1997-98, realizzando un’impresa storica. Quel periodo era conciso con la retrocessione in B del Napoli, il che rese i salernitani la squadra più importante della Campania per la prima volta in assoluto.

In quella stagione, l’impatto con la realtà più dura del calcio italiano fu sicuramente importante, dato che all’inizio i risultati stentarono ad arrivare. Durante quel campionato, la Juventus era la grande favorita alla vittoria, come del resto continua ad esserlo secondo le principali scommesse sportive specializzate mentre all’estremità opposta della classifica, òa lotta per non retrocedere era serrata. Complice forse anche il cambio di allenatore (con Francesco Oddo che subentrò a Delio Rossi), i granata non riuscirono ad evitare la retrocessione dato il quindicesimo posto ottenuto in primavera. Tuttavia, la Salernitana si tolse una serie di soddisfazioni importanti, come per esempio le vittorie contro Lazio e Roma, quest’ultima allenata da Zdenek Zeman, un tecnico che avrebbe poi cambiato la sensazione calcistica della stessa società granata qualche anno più tardi. Con un Marco Di Vaio in ottima forma e 12 reti all’attivo, allo stadio Arechi i tifosi della Salernitana vissero comunque una stagione storica e piena di emozioni, nonostante poi non sarebbero più tornati a giocare a questi livelli.

Tuttavia, una parte di storia doveva ancora arrivare nel golfo. Qualche anno dopo, il presidente Aniello Aliberti decise di puntare tutto su Zeman, che era stato licenziato proprio dal Napoli qualche mese prima. Autore di grandissimi campionati di Serie B, come per esempio quello del Foggia dei record ad inizio degli anni ’90, il boemo portò all’Arechi il suo calcio spettacolo. Basato su un 4-3-3 molto offensivo e volto assolutamente allo spettacolo, il calcio della Salernitana di Zeman illuminò la serie cadetta nella stagione 2001-02, con un sesto posto finale che non diede la promozione in A ma fu adornato da una serie di prestazioni strepitose, tra le quali spiccò la vittoria per 3 a 1 nel sentitissimo derby casalingo contro il Napoli. I 57 goal all’attivo furono la testimonianza del gran lavoro di Zeman, un tecnico che da sempre puntava a fare una rete in più degli avversari, anche a costo di concedere molto.

Proprio questa stagione fu sicuramente il punto più alto dello spettacolo raggiunto all’Arechi, una degna conclusione di un ciclo importante iniziato nel 1994. Ancora oggi, infatti, sulle tribune dello stadio campano, in tanti ricordano con nostalgia quegli anni.

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