Cronaca

L’eroe di Sarno Antonio Annunziata nel ricordo della madre. Salvò la vita a 19 persone

L’alluvione di Sarno portò via tante vite, una era quella di Antonio Annunziata, giovane eroe 25enne della frazione di Episcopio. Morto per amore, dopo aver salvato la vita a 19 persone.

L’eroe di Sarno, Antonio Annunziata

La notte tra il 5 e il 6 maggio del 1998 Antonio era con un amico, Raffaele Cuoco (anche lui perse la vita nell’alluvione), a Sarno. Vide passare le forze dell’ordine e i Vigili del Fuoco si fermarono per chiedere proprio a lui informazioni per arrivare più velocemente sui posti maggiormente colpiti. La risposta del ragazzo fu di andare con loro, per accompagnarli. Arrivarono all’ospedale che, come tante altre strutture era stato preso dalla furia degli elementi.

Ricorda la madre, Michela Capuano:

Quella sera era ad Episcopio e vide dei Vigili del fuoco arrivati a Sarno per portare i primi soccorsi. Loro chiesero ad Antonio delle informazioni per arrivare sui posti più colpiti dalle ondate di fango e lui non esitò ad accompagnarli. Al vecchio ospedale salvò 19 persone prima di essere colpito da una colata di fango.

Sono passati 21 anni, ma il sorriso di quel ragazzo umile e gentile non lo ha dimenticato nessuno:

Lui è morto per generosità, perché pensò che in quei momenti vi erano tante persone che avessero bisogno di aiuto. Fu travolto dal fango per il suo altruismo. Lo ritrovarono affogato sotto il fango diventato duro come cemento. Poteva farsi gli affari suoi, ma ha volle fare qualcosa per le altre persone. Per molti gli eroi sono quelli che vengono da fuori o che si vedono in televisione, ma Antonio è stato un eroe nostrano, una persona dal grande cuore e generoso come pochi.

Il riconoscimento da parte del sindaco Giuseppe Canfora

Nel 2012, già a 14 anni dalla tragedia che sconvolse Sarno, in cui morirono 137 persone, il sindaco Giuseppe Canfora volle fare un riconoscimento alla famiglia Annunziata. Un elogio ed encomio solenne per il gesto eroico di sacrificio ed amore e per la vita offerta nella salvezza degli altri sul campo della tragedia. Ciò nell’affermazione dei valori di fratellanza e solidarietà, come si evince dal messaggio che il Comune di Sarno ha voluto consegnare ai genitori di Antonio Annunziata e Raffaele Cuoco.

Conclude la sig. Capuano:

Sapere che c’è chi come me, o ai suoi fratelli, si ricorda ancora di Antonio mi riempie di orgoglio e commozione. Lui era un ragazzo umile, altruista, che voleva studiare Medicina. Nel frattempo lavorava con il papà e si teneva impegnato. I suoi amici lo chiamavano “Jovanotti”.

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