CronacaInchiesta

Estorsione di 12 euro, condannato a due anni e tre mesi

SCAFATI. «Dacci i soldi o non ti restituiamo il cellulare»: questo intimarono a due ragazzini che percorrevano con loro la tratta da Scafati a Poggiomarino. La bravata, raccontata dal giornale La Città di Salerno, finì nel giro di una fermata del treno, ma Francesco Annunziata, 18enne di Poggiomarino, ha pagato quei 12 euro prelevati dalle tasche di due minorenni con due anni e tre mesi di reclusione, oltre a un ammenda di 700 euro.

Una storia di ordinaria follia, al ritorno dalla scuola, quella subita da due studenti 15enni scafatesi che il 7 giugno dello scorso anno ebbero la sfortuna di ritrovarsi sul treno insieme con due ragazzi poggiomarinesi, un 18enne e un 17enne. I due si coalizzarono e dopo aver chiesto ai 15enni il telefono per fare una telefonata lo trattennero: «Ve lo restituiamo se ci date i soldi che avete in tasca». Francesco Annunziata riuscì a farsi dare tre euro, gli altri li intascò il 17enne per il quale pende il processo dinanzi al Tribunale per i minorenni. Una delle due vittime scappò, mentre il treno riprendeva la corsa, e allertò i carabinieri. I militari telefonarono alla Polfer e il convoglio fu bloccato alla stazione successiva.

Lì le forze dell’ordine individuarono la vittima e il suoi estorsori: Francesco Annunziata, studente 18enne e il complice minorenne. I due furono perquisiti. Annunziata fu trovato con le tasche vuote, ma il suo amico aveva i 12 euro che avevano estorto ai due 15enni.

Francesco Annunziata fu arrestato e gli fu applicato l’obbligo di firma, obbligo che gli è stato revocato, ieri mattina, dai giudici prima che emettessero la sentenza. A chiedere una condanna esemplare il pm Cacciapuoti che voleva una condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per estorsione e la concessione delle attenuanti.

L’avvocato Gianluca Granato, difensore di Annunziata, ha chiesto clemenza ai giudici per la giovane età del ragazzo imputato, l’irrisoria somma estorta e la circostanza che il complice minorenne è invece accusato di rapina, anziché estorsione, dinanzi ai giudici. A nulla è servita la richiesta di derubricazione del reato e la circostanza che questa condanna segnerà il 18enne che non potrà beneficiare della pena sospesa. Diverse ore di camera di consiglio e Francesco Annunziata è stato condannato a due anni e tre mesi di reclusione e al pagamento di 700 euro di ammenda dai giudici del Tribunale nocerino – presidente Domenico Diograzia, a latere CaccavaleRusso Guarro –, che si sono riservati di depositare la motivazione.

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