Politica

Etica attacca Zara: «Quando le scarpe vanno strette…»

BATTIPAGLIA. Tramite una nota stampa, il segretario di Etica, neo-eletto consigliere Ato, Gianluca Di Giovanni, ha commentato la presa di distanza da parte di Carlo Zara, uno dei principali sostenitori dell’Amministrazione Francese nei mesi scorsi.

«Prendiamo atto delle prese di distanza avvenute in questi ultimi tempi da Etica per il Buongoverno da parte di talune persone che non si riconoscono nei principi e nelle regole che caratterizzano il Movimento. Ciò ci rammarica, soprattutto perché a tali persone è stato consentito di partecipare attivamente alla vita politica e alla campagna elettorale del movimento e, in un caso specifico, di essere candidato ed eletto all’interno della lista Etica per il Buongoverno, pur non essendo tra i componenti storici del movimento.

Queste stesse persone, dopo aver verificato e capito di non poter decidere autonomamente, dovendosi attenere a regole, da sempre condivise, di partecipazione e democrazia, si sono allontanate dal Movimento lanciando critiche, strali, accuse e pontificando circa l’etica e le regole di Etica, avendone una versione propria e molto originale così riassumibile: “se non si fa come dico io, se non ottengo ciò che voglio, anche se la maggioranza ha deciso diversamente, allora attacco su social network, media, piazze, bar e poi, se anche ciò non sortisce effetto, vado via”.

Un modo di fare che rappresenta quella sorta di individualismo che ha portato mille divisioni nella nostra comunità e i cui risultati politici, amministrativi e, più in generale, sociali, sono sotto gli occhi di tutti.

Con il paradosso di ribaltare poi i rapporti di causa – effetto, attribuendo la colpa di tale situazione drammatica ad un’amministrazione che, pur insediatasi solo 8 mesi fa, tra mille difficoltà, decine di ricorsi e tanti “al lupo al lupo” ha prodotto e sta producendo un lavoroche manifesterà i suoi effetti nell’immediato futuro.

In particolare, in questi ultimi mesi, sono stati costanti gli attacchi quotidiani del sedicente rappresentante della comunità battipagliese Carlo Zara. Carlo Zara propone percorsi, soluzioni, assetti, regole di comportamento, interpretazioni delle norme e se l’Amministrazione e la maggioranza non lo assecondano, allora ne lamenta la mancata applicazione con denunce nelle pubbliche piazze e con ricorsi alle istituzioni garanti.

Tra queste “lamentele”, ricorrente è quella relativa al ruolo del coordinatore della maggioranza, l’arch. Bruno Di Cunzolo. Ebbene, credo si debba fare un po’ di chiarezza tra le due figure. L’arch. Bruno di Cunzolo, è tra gli ideatori e i fondatori del movimento Etica per il buongoverno. Ne è stato il primo segretario. Egli dunque è persona da sempre nel movimento. Egli è parte essenziale del movimento (a differenza dell’ondivago Carlo Zara). Egli ha ottenuto legittimazione nel suo ruolo politico di coordinatore della maggioranza. E’ stato voluto e votato dai consiglieri di maggioranza affinché li coordinasse.

Tale ruolo di coordinatore della maggioranza nulla ha a che fare con l’Amministrazione comunale. A proposito di Carlo Zara, nei suoi comunicati parla sempre al plurale. Rivendica ruoli e peso nelle decisioni del movimento Etica per il Buongoverno, dell’Amministrazione, della maggioranza. La domanda è: da quale fonte deriva tale presunta rappresentanza? Chi rappresenta Carlo Zara?

A ben vedere, Carlo Zara (e l’associazione Battipaglia Nostra) non ha, direttamente o indirettamente, alcuna rappresentanza negli organi direttivi del movimento Etica per il Buongoverno, nel Consiglio Comunale, nella Giunta, nella maggioranza (in quest’ultima, a dire il vero, ha provato ad entrare con manovre poco ortodosse, ma non vi è riuscito).

In politica, più e più volte richiamata da Carlo Zara, conta il consenso, la rappresentatività. Questo è uno dei fondamenti del concetto di democrazia; e se questo concetto viene richiamato, allora deve essere applicato, non solo dagli altri ma, in primis, da se stessi. Di certo, non può essere disatteso quando le scarpe iniziano a star strette, o quando non si ottiene ciò che si vuole (ma cosa vuole davvero Carlo Zara?), utilizzando in questi casi lo strumento dell’insulto, dell’attacco personale, dell’ “Al lupo Al lupo” o del “ricorso”, diventato quest’ultimo un mezzuccio di gran moda per diversi attori della politica battipagliese.

A tutti coloro che adottano questa linea di comportamento, consiglieremmo di lasciar perdere la rivendicazione dell’Etica. Consiglieremmo di evitare di dileggiare e denigrare il movimento Etica per il Buongoverno. Non perché qualcuno voglia censurarli, per carità, noi ricordiamo di essere in democrazia, ma perché, così facendo, non fanno altro che rendersi molto poco credibili.

La nostra esortazione alla sindaca Cecilia Francese e alla sua giunta, ai nostri consiglieri e al coordinatore Bruno Di Cunzolo è di andare avanti senza farsi distrarre o rallentare da queste azioni di disturbo. Il nostro invito a Carlo Zara è, invece, quello di evitare di fare allusioni contro componenti od esponenti di Etica per il Buongoverno. Il nostro impegno in politica non è finalizzato all’ottenimento di “poltrone” né tanto meno la nostra Etica può essere corrotta da tale obiettivo.La storia, i fatti lo dimostrano. Si può dire lo stesso per lui o per altri vicini a lui?»

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