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Febbre del voto: Rifondazione non vota, tre lasciano Tozzi

BATTIPAGLIA. Rifondazione Comunista invita a non partecipare alle votazioni; dissidenti del Pd che voteranno invece Cecilia Francese pur di non sottostare alle indicazioni della segreteria provinciale; scissionisti della coalizione di Ugo Tozzi che dichiarano di essere al fianco di Gerardo Motta. La febbre del voto a Battipaglia determina anche ravvedimenti, cambi di casacca, pentimenti e salti della quaglia. Il circolo battipagliese di Rifondazione scrive in una nota che «al ballottaggio non voteremo ed invitiamo a non votare. Ai comunisti e alla sinistra non spetta il compito di scegliere il meno peggio, tra due opzioni politiche in modo diverso sbagliate.

Sarebbe necessario condividere un progetto politico o pensarlo almeno funzionale ai propri scopi per sostenerlo. Condivisione che non si può trovare quando le opzioni sono rappresentate da una destra storica, neo alleata del presidente Vincenzo De Luca e che propone l’ennesimo esperimento di partito della nazione e una destra populista, appoggiata da Forza Italia e Fratelli d’Italia». Una fetta del Pd battipagliese appoggerà la Francese. Dopo le indicazioni della segreteria provinciale, che aveva deciso di sostenere al ballottaggio Motta, settori del centrosinistra sposteranno il voto di protesta sul fronte opposto.

«Una parte del Pd è con me – ha detto la Francese – non penso che gli esponenti storici del centrosinistra possano votare Motta». La stessa Francese ha fatto sapere che «Rete Solidale Salerno mi appoggia». Su Motta convergono tre ex candidati di Tozzi: Vincenzo Anzalone, Gennaro Pellegrino e Tommaso Raucci. Non condividono l’alleanza con la Francese. Così pure Flavio Boccia, presidente Pmi di Salerno.

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