Curiosità

Felitto e la storia del “ius primae noctis”

FELITTO. Ogni paese ha la sua storia spesso si perde nel tempo senza nessuna certezza storia, eppure tutti la raccontano.
Nel castello di Felitto, nell’epoca medioevale, viveva un Barone che si comportava da tiranno. Era spesso in contrasto con chi lo contraddiceva, si racconta da una porta segreta del castello scaraventava nel fiume i poveri contadini che non pagavano le tasse.
Ogni qual volta un servo del suo feudo convolava a nozze lui reclamava il “ius primae noctis” il diritto della prima notte.

Ci sono molti pareri contrastanti sul diritto della prima notte, molti sostengono che in realtà fu uno sbaglio di trascrizione; il diritto della prima notte sarebbe una tassa che il servo della gleba doveva pagare al feudatario. Esistono anche luoghi in Italia dove lo ius sarebbe stato certificato come in vigore: Roccascalegna, Sant’Agata di Puglia, Fiuggi, Onzo e Montalto Ligure.

Diritto della prima notte

La certezza storica non è mai stata dimostrata però sappiamo che in ogni epoca storica incontreremo sempre uomini che hanno approfittato della loro posizione sociale per arraffare favori economici o sessuali.
Molte storie e romanzi sono stati scritti, anche il film Braveheart – Cuore impavido di Mel Gibson, che racconta la storia romanzata del ribelle scozzese William Wallace, racconta del “ius primae noctis“.
Durante una festa di matrimonio irrompono dei cavalieri inglesi ed il nobile locale reclama lo “ius primae noctis” portando con sé la neo sposa.



Nella letteratura mesopotamica si fa riferimento a questo diritto da parte dei potenti, Erodoto nel V secolo a.C. a proposito dei Libici Adimarchidi scriveva del “E al re soli

Le vergini che sono in procinto d’accasare presentano: quella che al re stima abbia generato, da questo è deflorata.

A Fiuggi esiste ancora oggi il Pozzo delle Vergini al Castello di Fumone. Si racconta che il signorotto Pietro Margani esercitasse sui contadini il diritto della prima notte. Aveva cioè il diritto di possedere le giovani spose prima dei mariti. Se la giovane non era vergine, veniva gettata in quel pozzo pieno di lame acuminate. Si racconta che una madre si sostituì alla figlia, giovane sposa, entrata nella camera da letto del Margani lo accoltellò ponendo fine a quella macraba usanza.

Il Castello di Felitto

Anche Felitto ha la sua storia legata a un Barone che abusava del suo potere, chiedeva di diritto di trascorrere la prima notte di nozze con ogni nuova sposa. Chi osava opporti sarebbe stato gettato nella gola del Calore dove avrebbe trovato la morte. I soldati mandati dal barone attendevano davanti la chiesa e terminata la cerimonia portavano via la giovane sposa.



Si celebrò, in un tempo non ben precisato, il matrimonio fra due giovani di Felitto. Dopo la celebrazione i soldati si avvicinarono alla sposa ma il rete convocò gli sposi in sacrestia per l’ultima benedizione. Mentre le campane suonavano a festa lo sposo si vesti dell’abito della sposa.

Si avvicinò ai soldati i quali scontarono lo sposo camuffato al castello. Accompagnato nella stanza da letto del Barone, nascosto nella penombra attese il feudatario che non tardò ad arrivare. Mentre il barone cercava la giovane ragazza fu pugnalato al cuore, lo sposo lo trascino fino alla porta e lo scaravento nel fiume.
Felitto venne liberata dal tiranno e dal diritto della prima notte.

“benerittu chiru nome
c’hanno accis a marchisciano
cu nu tarì e nu turnese
hanno accuitato nu paese”
Un’antica ballata che ricorda l’evento.

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