Cronaca

Festini gay tra preti: la lettera aperta al Vescovo di Nocera

NOCERA INFERIORE. Una lettera aperta indirizzata a Monsignor Giuseppe Giudice, vescovo della Diocesi Nocera Sarno. Nella missiva viene chiesto l’intervento disciplinari del vescovo nei confronti dei due parroci della diocesi, inseriti nel dossier dell’avvocato napoletano Francesco Mangiacapra.

Ad appellarsi al vescovo della curia nocerina è Peppe Barone, presidente dell’associazione Anna Onlus di Pagani, che ha chiesto l’intervento di Monsignor Giudice, con l’attuazione di provvedimenti seri e severi nei confronti dei due preti che avrebbero preso parte a questi festini a luci rosse.

Un intervento richiesto per ridare dignità alla diocesi nocerino sarnese e all’intera istituzione ecclesiastica.

“Le chiedo di fare luce e chiarezza, quanto prima, su questa vicenda che tanto addolora e ferisce il nostro agro-nocerino sarnese già bersaglio di sistemi politici corrotti. Sono convinto – ha detto Barone – che una sua dichiarazione rilasciata anche agli organi di stampa possa aiutare tanta “brava gente” che ancora si fida e si affida al clero diocesano, a meglio comprendere questa vicenda tristissima della storia della nostra Chiesa locale, alla luce di quella verità evangelica che salva e “rende liberi” e a discapito di quel muro di omertà e di ipocrisia che affossa e rende prigionieri del male e della menzogna”.

“Vogliamo che il Suo parlare sia chiaro, limpido e trasparente come l’acqua che sgorga dalla sorgente, così come ci insegna Gesù nel Vangelo – ha continuato Barone – e pretendiamo che vengano presi immediati e severi provvedimenti disciplinari nei confronti di quei sacerdoti che, tradendo la propria vocazione presbiterale e umana, si sono macchiati delle atrocità più assurde, lacerando le membra di Cristo, della Chiesa e di tanti fedeli ignari – conclude Barone – E nonostante ciò, questi sacerdoti, con le mani ancora sporche delle sozzure più obbrobriose perpetuate per anni e anni, continuano imperterriti ed ostinati ad alzare in cielo l’ostia del sacrificio e il calice amaro della passione di Cristo”.

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