Cronaca

Fisciano, “Ospitato una famiglia di ucraini: adesso le istituzioni mi lasciano solo”

La denuncia di un cittadino salernitano, Paolo Occhinegro

“Ho ospitato una famiglia di 6 ucraini: adesso le istituzioni mi lasciano solo”: la denuncia di un cittadino del Comune di Fisciano, Paolo Occhinegro.

Fisciano, “Ospitato famiglia di ucraini”

Quando è scoppiato il conflitto, immediatamente, insieme a mia moglie Claudia, abbiamo deciso di mettere a disposizione il nostro appartamento per gli ucraini in fuga dalla guerra. Ma mai avremmo pensato di dover firmare un modulo in cui ci assumiamo responsabilità per vitto, alloggio, spese sanitarie e spese di rimpatrio, con nessun supporto da parte delle istituzioni”.

La denuncia

Questi quanto denuncia Paolo Occhinegro che, questa mattina, ha dovuto chiedere supporto a suo figlio per accompagnare con due auto la famiglia composta da 6 persone, di cui 4 bimbi, in Questura, per le pratiche di rito. “Ho dovuto firmare l’unico modulo che avevano a disposizione e che era quello relativo al visto turistico: così, cancellando con la penna la dicitura relativa all’errata motivazione del loro viaggio, ho scritto emergenza guerra. Mi sembra assurdo accollare ogni spesa e responsabilità a chi apre le porte della propria abitazione per accogliere chi fugge da una guerra: in questo modo si scoraggia il cittadino a rendersi disponibile nell’accoglienza. Mi sono recato al Comune e non mi hanno saputo fornire indicazioni circa le politiche di assistenza e integrazione attivate per le famiglie già arrivate nel nostro territorio. Gli ucraini vengono qui, ma poi in che modo vengono integrati e supportati?”.

L’appello

Secondo il docente salernitano, dunque, le istituzioni devono supportare concretamente chi sceglie di ospitare gli ucraini che, peraltro, senza una mediazione linguistica adeguata, non sono neppure nelle condizioni di poter comunicare. Accogliere, infatti, risulta la prima, fondamentale, mossa per aiutare i profughi. Ma un’accoglienza priva di prospettive e di efficaci azioni volte all’integrazione nel tessuto sociale del territorio, rischia di restare fine a se stessa e di produrre, alla lunga, seri danni.

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