Cronaca

“Dammi 1000 euro o dico tutto a tua moglie”: donna a processo per aver ricattato l’amante

Fisciano, ricatta l'amante per soldi: donna a processo dopo le indagini condotte dai carabinieri nei mesi scorsi

Una donna di Fisciano va a processo per aver ricattato l’amante. La 61enne della Valle dell’Irno deve rispondere dell’accusa di estorsione. In particolar modo, minacciò di rivelare alla moglie i contorni della loro relazione pretendendo soldi dall’amante come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Fisciano, ricatta l’amante per soldi: donna a processo

È stata la Procura di Vallo della Lucania a firmare il decreto di giudizio immediato dopo aver raccolto elementi indiziari nei riguardi della donna, finita agli arresti domiciliari lo scorso agosto, con un tranello escogitato dai carabinieri.

A far partire l’indagine fu la denuncia di un imprenditore di 77 anni, residente negli Stati Uniti d’America. Secondo la donna, i due avevano una relazione che andava avanti da oltre 20 anni. Durante quel periodo, l’uomo aveva vissuto più di semplici momenti con la donna, tra vacanze, soggiorni e regali di ogni tipo come raccontato dall’imputata.

La donna, poi, avrebbe richiesto soldi al fine di riparare un’auto di sua proprietà. Soldi che la 61enne avrebbe concordato con la vittima. Però, lo avrebbe fatto attraverso minacce reiterate, con le quali paventò la possibilità di diffondere attraverso i social alcune fotografie private che li ritraevano assieme. Inoltre si sarebbe detta pronta a rivelare alla moglie dell’imprenditore l’esistenza della loro relazione al fine di ottenere la somma richiesta, ovvero 1000 euro.

Le indagini

Dopo aver concordato di incontrarsi per la consegna dei soldi, il 77enne aveva denunciato la donna ai carabinieri. L’incontro avvenne a Castellabate, tra i due vi fu anche un litigio, violento, al punto che la donna colpì l’uomo con una serie di schiaffi, graffiandogli poi il braccio con una chiave, costringendo l’uomo a consegnare 500 euro alla donna. Quelle banconote furono segnate dai militari, intervenuti successivamente fermando la sospettata con i soldi in borsa.

Secondo la donna, ora finita a processo, quella richiesta di soldi non sarebbe frutto di un’estorsione, ma solo una somma che avrebbe dovuto avere dall’uomo.

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