Cronaca

Fonderie, esposto contro il sindaco Napoli: “è venuto meno ai sui doveri”

Napoli avrebbe mantenuto sempre "un contegno passivo" ignorando le criticità e "venendo meno ai doveri connaturati alla funzione svolta"

Fonderie, esposto alla procura della Repubblica di Salerno nei confronti del sindaco Vincenzo Napoli. A firmalo è Lorenzo Forte, presidente dell’associazione Salute e vita, dando seguito a due precedenti diffide indirizzate al primo cittadino. Al centro della questione, la mancata chiusura delle Fonderie Pisano alla luce dei risultati dello studio Spes.

Esposto contro il sindaco di Salerno sulla questione Fonderie

Come riporta Il Mattino, per il leader dell’associazione, Napoli avrebbe mantenuto sempre “un contegno passivo” ignorando le criticità e “venendo meno ai doveri connaturati alla funzione svolta”. Stando a quanto si legge nell’esposto, nel corso degli anni il sindaco di Salerno “è stato costantemente informato dall’associazione Salute e vita, dai residenti, dall’Arpac, delle crescenti criticità ambientali della Valle Dell’Irno derivanti dalle emissioni provenienti dall’attività industriale della fonderia. Sollecitato ad adottare misure dirette a contenere e/o contrastare le emissioni nocive provenienti dall’opificio, ha mantenuto sempre un contegno passivo”.

Le diffide

Le diffide sono scattate nei mesi scorsi: “A seguito della pubblicazione dello studio Spes da parte della Regione Campania, l’associazione Salute e vita, dapprima con missiva del 21 maggio 2021 e, poi, con diffida del 1 giugno, ha chiesto nuovamente al sindaco l’adozione di un provvedimento urgente di chiusura dell’impianto, atteso il concreto e attuale pericolo per la salute dei residenti. Ciò nonostante, a fronte delle formali richieste, supportate da evidenze scientifiche, il primo cittadino, per l’ennesima volta, ha ignorato le criticità evidenziate, venendo meno ai doveri connaturati alla funzione svolta”.

Da qui, secondo Forte, emergerebbe “un contegno omissivo” che integrerebbe il reato di rifiuto e omissione d’atti d’ufficio (articolo 328 del Codice penale). Il tutto, in virtù della “mancata assunzione, protratta nel tempo, da parte del primo cittadino di qualunque iniziativa atta a imporre il contenimento delle emissioni nocive per la salute dei cittadini, oggi acclarate dallo studio Spes”.

I precedenti

L’esposto nei confronti di Napoli è solo l’ennesimo atto della lunga e dura battaglia per la chiusura delle Fonderie Pisano. Ma dalla diffida stavolta si è passati all’esposto. Non il primo, del resto, presentato da Forte. Il primo risale a novembre 2004 quando, in qualità di consigliere comunale, denunciò più genericamente un “inquinamento atmosferico in località Fratte” dando così avvio alla battaglia contro l’opificio di via dei Greci. Stavola nel mirino ci è finito il sindaco. “Con questo esposto diamo voce alla paura e al dolore dei trentamila residenti che subiscono i danni e la violenza dell’opificio grazie alla connivenza e al silenzio di un sindaco attacca Forte – che mette la testa sotto la sabbia”. Per Forte “non è più ammissibile che le istituzioni stiano a guardare”.

Fonte: Il Mattino

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