Cronaca

Fonderie Pisano e morti sospette, i cittadini vanno alla Procura

SALERNO. Morti sospette e Fonderie Pisano, la situazione sembra lungi dall’essere finita, Il comitato “Salute e vita” e l’associazione “Presidio permanente” tornano sulla delicata questione che lega lo stabilimento ad alcune morti causate da tumori. I casi, secondo La Città, sarebbero circa 39.

Secondo i tecnici, che alcuni giorni fa hanno presentato la loro consulenza al riguardo, ci sarebbero diversi dubbi sui casi in questione (36 decessi, 3 patologie in cura). I protagonisti di queste vicende, infatti, sembra fossero accaniti fumatori e le patologie che hanno portato al decesso sarebbero slegate con quanto accadeva nelle fonderie.

Il portavoce del comitato Lorenzo Forte però non ci sta e la sua risposta arriva repentina: «ci chiediamo se la metodologia di analisi sia quella giusta – ha detto in una conferenza stampa – esiste il caso Ilva di Taranto ma, da quanto appreso dai giornali, pare che quei protocolli non siano stati usati per il caso Pisano. Faremo richiesta di accesso agli atti per capire se quel che si doveva fare sia stato fatto nel modo adeguato».

Paolo Fierro, vicepresidente di “Medicina Democratica” rincara la dose mettendo alla luce un dettaglio non indifferente: «il compito di esaminare le documentazioni – spiega – pare sia stato dato ad oncologi e medici legali e non a epidemiologi, come sarebbe stato più opportuno. Strano anche come siano state tagliate fuori alcune patologie potenzialmente collegate a un certo tipo di attività industriale».

7 giorni, questo quanto si dovrà attendere per conoscere la decisione della Procura su come e se procedere le indagini. Forte nel frattempo risponde ad alcune polemiche: «sappiamo quanto sia difficile creare un nesso di causalità tra l’attività delle fonderie e le patologie da noi segnalate alla Procura – dichiara – Ma non si può per questo cancellare quanto è accaduto negli ultimi due anni.

Sono state la Regione e poi la Procura a sospendere l’attività delle Pisano per emissioni illecite e altri punti al vaglio degli inquirenti. Noi abbiamo solo dato un input a coloro che hanno il compito d’indagare. Confidiamo nel loro operato ma ci assicureremo che lo facciano nel modo giusto».

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