Cronaca

Francesco Avitabile morto per un’infezione: cinque medici indagati

PAGANI. Cinque medici indagati per la morte di Francesco Avitabile, 47enne di Pagani deceduto dopo un’iniezione ed un’odissea in due ospedali: Nocera Inferiore e Sarno.

Francesco Avitabile morto all’ospedale di Sarno

L’uomo è morto venerdì mattina all’ospedale di Sarno. Iscritti sul registro degli indagati, al momento, cinque medici che hanno assistito Francesco Avitabile all’Umberto I di Nocera Inferiore e al Villa Malta. L’ipotesi d’accusa è omidicio colposo. L’inchiesta è scattata dopo la denuncia presentata dalla famiglia dell’uomo.

Si attendono i risultati dell’autopsia. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Ernesto Caggiano.

Cinque medici indagati

Francesco Avitabile è morto in ospedale per un banale ascesso da una puntura intramuscolo trasformatasi in sepsi. Faceva l’operaio. L’uomo è morto il 17 agosto dopo un calvario con tre diverse visite in ospedale durato otto giorni. Si era sentito male il 9 agosto. Aveva un dolore alla schiena e aveva chiesto al fratello di fargli una puntura antidolorifica intramuscolo.

Dopo qualche ora si era formato un foruncolo doloroso ed era andato in ospedale a Nocera dove i medici gli prescrivono un antinfiammatorio per tre giorni. Il pomeriggio del 12 agosto torna in ospedale perché il foruncolo è diventato più grande ed esteso.



Il ricovero e la morte

E così Avitabile viene ricoverato. I medici incidono l’ascesso, drenando il suo contenuto. La mattina dopo Avitabile viene dimesso. I medici gli dicono di tornare in ospedale giovedì 16 agosto per medicargli la ferita e verificare il decorso post operatorio. Avitabile però fa presente ai medici di sentire dolori alla gamba destra e all’addome, ma a casa continua a sentire forti dolori e così chiama il 118 che lo porta in ambulanza all’ospedale di Sarno perché l’Umberto I non ha posti liberi.

Ma al mattino di venerdì 17 agosto Francesco Avitabile muore per una probabile sepsi che nel frattempo si era propagata per tutto il corpo. Ora la famiglia chiede giustizia.

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