Cronaca

Fu bloccato da Vincenzo De Luca mentre chiedeva l’elemosina, nigeriano chiede lo sconto di pena

SALERNO. Voleva scappare il nigeriano che nel novembre del 2014 ebbe una colluttazione con i vigili urbani davanti al Maxi Sidis di via Rotunno, ma non era sua intenzione aggredirli.


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Così ieri mattina il sostituto procuratore generale ha ricostruito l’episodio nel corso del processo d’appello, recependo in parte la ricostruzione del difensore Leopoldo Catena che per il suo assistito chiede l’assoluzione o, almeno, una rideterminazione della pena con esclusione del reato di lesioni personali. Per una condanna soltanto per resistenza a pubblico ufficiale si è pronunciata ieri anche la pubblica accusa e si attende per oggi il deposito della sentenza.

La vicenda fece scalpore perché coinvolto in prima persona fu l’allora sindaco Vincenzo De Luca. Fu lui, di passaggio con la scorta della polizia municipale, a notare quel giovane straniero che chiedeva spiccioli ai clienti del supermercato. Disse ai vigili di fermarsi e intervenire, ma quando gli agenti si avvicinarono al ragazzo per identificarlo lui provò a scappare, si divincolò e nella concitazione ferì i due vigili che cercavano di bloccarlo. Per il sindaco fu una vera e propria aggressione.

A chi lo accusò di aver messo in atto una “sceriffata” replicò il giorno dopo, mostrando le foto del vigile ferito al volto e parlando di una rete criminale che gestirebbe la richiesta di elemosine dinanzi ai supermercati.

Abdul Kareem Usman, questo il nome del nigeriano, finì sotto processo e fu condannato, nel marzo del 2015, a una pena di dieci mesi sia per resistenza a pubblico ufficiale che per lesioni personali. Non bastò ad attenuarne la posizione la testimonianza dell’agente ferito, che confermò al giudice la circostanza di una “collisione” casuale, originata dal tentativo di fuga del giovane.

Già in sede di convalida dell’arresto uno degli agenti ha dichiarato che non vi era stata alcuna aggressione ma che l’immigrato lo aveva colpito in maniera accidentale, nel tentativo di divincolarsi e scappare.

Per il giudice Ubaldo Perrotta era comunque configurabile il dolo eventuale, perché nel tentare di sfuggire al controllo l’immigrato si era comunque assunto il rischio di ferire gli agenti. Non la pensa così il sostituto procuratore generale, che ieri ha chiesto la condanna solo per il reato di resistenza.

La sentenza sarà depositata oggi; intanto Usman, immigrato regolare, si prepara a lasciare la Campania per trasferirsi al Nord, raccogliendo un’opportunità di lavoro a Trento.

Fonte: la città

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