Cronaca

Furbetti del cartellino all’Asl di Salerno: i dirigenti fanno la spesa durante l’orario di lavoro

EBOLI. Ancora nessuna risposta dall’Asl di Salerno. I dipendenti infedeli continuano a lavorare senza essere sospesi così come dispone la legge (Decreto legislativo, 20/06/2016 n° 116, G.U. 28/06/2016).

Non è dato sapere, nemmeno, se siano state attivate le procedure disciplinari che , sempre la legge, dispone dovevano concludersi in un mese. Ricordiamo la vicenda: due Dirigenti Veterinari vengono, nei mesi di febbraio e marzo 2016, colti in flagranza di reato dopo essersi allontanati dal servizio non per motivi di servizio ma per motivi personali.

I dipendenti , immortalati dalla P.G. più volte, rientravano dopo aver compiuto le faccende personali e timbravano l’uscita dal lavoro.

«È sicuramente vergognoso – dichiara Rolando Scotillo – che due Dirigenti colti in flagranza di reato non vengano sospesi in maniera cautelare dal servizio al pari di altri dipendenti in analoghe situazioni.

L’Asl non ha risposto ad una nostra nota del settembre scorso , né ha risposto alla nota di qualche giorno fa. Sicuramente la vicenda non finirà qui.

La denuncia mostra il malcostume sia vessato continuamente.

È certamente disdicevole che non si applichi la legge e che pur costituendosi parte civile, sia stata gravemente omissiva. Invitiamo ancora una volta l’Asl a chiarire pubblicamente tale situazione ed a provvedere immediatamente a far rispettare la legge. Restiamo in attesa».

La lettera di Rolando Scotillo

A settembre del 2017 lo scrivente inviava alle S.V. in indirizzo una nota con cui si chiedevano chiarimenti in ordine ad episodi di assenteismo appurati dalla Magistratura penale avvenuti in agro di Battipaglia e commessi da alcuni dipendenti Dirigenti Veterinari della Asl Salerno.

Predetti Dirigenti, in data 01 febbraio 2018, sono comparsi davanti al GIP del Tribunale di Salerno poiché colti in flagranza di reato per aver commesso reati contro la pubblica Amministrazione, senza che la Asl di Salerno abbia applicato ai dirigenti la sospensione cautelare entro 48 ore.

Così come previsto dalla normativa recente. Contestualmente alla sospensione, si dovevano inviare tutti gli atti all’ufficio per i procedimenti per avviare l’azione disciplinare che doveva concludersi in un mese (Decreto legislativo, 20/06/2016 n° 116, G.U. 28/06/2016).

Ebbene, benché l’Asl era a conoscenza dei reati commessi dai dipendenti.

La stessa Asl è stata omissiva delle azioni previste dalla legge. Tali omissioni generano anche discriminazione con altri dipendenti a cui è stata applicata la sospensione cautelare in analoghe situazioni. Vogliano le S.V. in indirizzo chiarire pubblicamente tali omissioni, se vi sono spiegazioni plausibili, prima che la vicenda assuma rilevanza nazionale.

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