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Fusione tra le Bcc di Battipaglia e Serino: il piano rischia di saltare

BATTIPAGLIA. L’assemblea straordinaria della Banca di Credito Cooperativo di Serino non vota la fusione con la Bcc di Battipaglia e Montecorvino Rovella. Questa mattina, l’assemblea dell’istituto bancario irpino avrebbe dovuto deliberare in merito al progetto di fusione con la Bcc di Battipaglia e Montecorvino Rovella e con la Banca di Salerno (che nella giornata di sabato aveva già approvato tale progetto). Invece, l’assemblea dei soci – contro ogni pronostico e aspettativa – ha preferito sciogliere anticipatamente il consesso senza aver votato sul punto all’ordine del giorno.

Tale decisione ha determinato la scelta della Bcc di Battipaglia e Montecorvino Rovella di revocare la convocazione della propria assemblea straordinaria, prevista per sabato 21 in prima convocazione e domenica 22 in seconda convocazione, che a sua volta doveva dare l’approvazione definitiva.

Il Consiglio di Amministrazione della Cassa Rurale ed Artigiana Bcc di Battipaglia e Montecorvino Rovella, convocato per giovedì 19 gennaio, esaminerà la situazione determinatasi e le sue conseguenze, rivalutandone la fattibilità e riservandosi la proposizione di nuove ipotesi di lavoro.

C’è la concreta possibilità che il piano possa saltare definitivamente.

All’inizio dello scorso mese di dicembre, le tre banche avevano presentato il piano industriale alla Banca d’Italia per procedere alla fusione. Da cui sarebbe nata la Banca di Credito Cooperativo più grande di tutto il Sud Italia. La fusione avrebbe dovuto essere concretizzata per incorporazione, con la Bcc di Battipaglia e Montecorvino Rovella – come avvenuto nel 2012 tra quella di Battipaglia e quella picentina – che avrebbe inglobato le consorelle di Serino e Salerno.

Il nuovo istituto bancario avrebbe potuto contare su numeri rilevanti: 220 dipendenti (135 provenienti dalla Bcc di Battipaglia, 53 da quella di Salerno e 32 da Serino) e 20 sportelli (19 della Cassa Rurale di Battipaglia, sette della Banca di Salerno e tre della Bcc di Serino). Nel piano era previsto un graduale ampliamento dell’area di competenza, in cui far crescere l’esperienza del credito cooperativo come volano locale di sviluppo. I Comuni che avrebbero dovuto entrare nell’area di competenza della nuova Banca sono 92, localizzati in tutto il centro della regione. Con una popolazione servita, al momento della fusione, di circa 730mila persone e oltre 53mila imprese produttive.

Già decisa anche la ripartizione del consiglio d’amministrazione della nuova banca, con tutti i membri del Cda della Bcc di Battipaglia, integrato dalla presenza di due rappresentanti della Banca di Salerno ed ulteriori due provenienti dalla Bcc di Serino.

A novembre, si era tenuto l’incontro decisivo tra i consigli di amministrazione, i collegi sindacali e le direzioni della Cassa Rurale ed Artigiana Bcc di Battipaglia e Montecorvino Rovella, la Banca di Salerno Credito Cooperativo e la Banca di Credito Cooperativo di Serino, in vista della fusione. Nel corso dell’incontro erano anche state presentate da Francesco Romito, del network mondiale Ernst & Young, le linee guida del piano industriale di fusione elaborato e presentato a Banca d’Italia.

«Questa fusione arriva in un momento storico particolare in cui il mondo bancario sta cambiando – aveva dichiarato a dicembre il presidente della Bcc di Battipaglia, Silvio Petrone – I grandi gruppi multinazionali lo stanno facendo secondo le loro esigenze, ma anche alla cooperazione di credito è richiesto un modo nuovo e più fedele di essere cooperativa. La fusione con le Bcc di Salerno e Serino rientra in una logica di un riposizionamento strategico della cooperazione di credito su territori in cui i semi del credito cooperativo hanno già dato frutti e hanno un’importante presenza».

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