Inchiesta

Gal, 109 milioni di fondi europei a rischio per conflitti d’interesse: pronto l’esposto all’Anac

Circa 109 milioni di euro di fondi pubblici a rischio a causa di presunte incompatibilità dei sindaci del salernitano che hanno un ruolo all’interno dei Gal, gruppi di azione locale composto da soggetti pubblici e privati allo scopo di favorire lo sviluppo locale di un’area rurale.

Fondi pubblici a rischio nel Gal

A mettere sotto la lente di ingrandimento l’inconferibilità degli amministratori locali impegnati nei Gal gli attivisti di Meet Up Amici di Beppe Grillo Salerno, in procinto di presentare un esposto all’Anac di Raffaele Cantone per far luce sulla vicenda, regolamentata dal decreto legislativo 39/2013.


I sindaci con doppi incarichi in provincia di Salerno

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Dunque, il gruppo trasparenza amministrativa ha evidenziato come nell’ambito di partecipate, di società private a controllo pubblico e negli enti pubblici in generale non possono ricoprire incarichi di vertice o incarichi nei componenti di amministrazione, persone impegnate in politica, seppure per un breve periodo.

Dallo studio è dunque emerso questa questione di inconferibilità sia in alcune partecipate del Comune di Salerno, sia nel Consorzio Asi che nei gruppi di azione locale. A fare il punto della situazione l’avvocato Francesco Giordano che parla di 109milioni di euro bloccati in Regione Campania perchè i Gal – a livello regionale ne sono coinvolti 14 a livello provinciale, invece, 7 – non avrebbero presentato la dichiarazione di incoferibilità, di incompatibilità che richiedeva lo stesso comitato di selezione della Regione Campania.

Fondi bloccati in Regione Campania

Da qui, quindi, la segnalazione agli organi di vigilanza e di controllo competenti i quali dovranno seguire la relativa istruttoria. «Attraverso un nostro esposto all’Anac, a cui farà seguito un’interrogazione alla giunta regionale della Campania, intendiamo fare chiarezza su presunti conflitti di interesse in seno ai cosiddetti Gruppi di azione locale (Gal), partenariati pubblico-privati che vantano corsie preferenziali per l’accesso a fondi europei Psr 2014- 2020», ha invece dichiarato il consigliere regionale Michele Cammarano. «Aggregazioni favorite dall’Unione europea in quanto si ritiene così di distribuire soldi a soggetti che rientrino in una strategia territoriale di maggiore efficacia, piuttosto che darli direttamente a singole aziende, enti o associazioni.

Viene così demandato ai Gal la selezione di progetti finanziabili e sono i soci degli stessi a ottenere i finanziamenti – ha dichiarato ancora il consigliere regionale – Il conflitto sorge nel momento in cui il presidente di un Gal sia un sindaco di un comune associato allo stesso Gal o un esponente di una qualunque istituzione o ente potenziali percettori di finanziamenti europei. Un paradosso affrontato con il decreto 39/2013, secondo il quale tutti i componenti dei Cda dei Gal devono dichiararsi estranei a conflitti di interesse.

Un lungo elenco di incompatibilità

Eppure nei Cda dei 14 Gal regionali è lungo l’elenco di inconferibilità e incompatibilità per la presenza di sindaci, assessori ed esponenti di istituzioni regionali». «Dai siti internet dei Gal – sostiene ancora Cammarano – non risulta che alcun amministratore e componente dello stesso Cda abbia prodotto ad oggi dichiarazione di inconferibilità».

«Il problema è l’incompatibilità. Infatti non a caso io mi collego al decreto legislativo 39 del 2013 che si rifà alla Corte dei Conti europea nel 2010 che evidenzia proprio l’incompatibilità che sussiste tra un sindaco, allo stesso tempo presidente del Gal.

Quindi, si può ben capire l’incompatibilità nello svolgere lo stesso ruolo. Quando un sindaco occupa già una carica non può occuparne un’altra ecco», ha dichiarato invece la senatrice del M5S Felicia Gaudiano. Solo recentemente, il consigliere regionale del Psi, Enzo Maraio aveva presentato un’interrogazione consiliare a risposta scritta proprio circa la criticità per la candidatura dei progetti con una risposta chiara da parte del governatore De Luca che sosteneva la necessità di una verifica da effettuare di volta in volta, per ogni specifico caso anche in base all’incarico conferito.


Erika Noschese (Cronache)

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