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Giornata mondiale degli oceani: come salvare il nostro ecosistema?

Oggi è la giornata mondiale degli oceani e in tutto il pianeta sono state organizzate iniziative di sensibilizzazione, grazie alle tante persone che si sono attivate in questo ambito. Ma come possiamo realmente salvare i nostri oceani e la natura tutta? L’eccessiva pressione dell’uomo sull’ecosistema ha danneggiato notevolmente il mondo, ma salvarlo è ancora possibile.


L’iniziativa Onu

L’Onu per fermare questa grave situazione si è riunita ed ha deliberato la prima conferenza, a New York, sul tema ambiente e oceani. Una delicata discussione su un tema che deve essere trattato e affrontato con determinazione. Il progetto di sviluppo sostenibile comprende tutti i maggiori paesi e a luglio l’Unesco si riunirà per mostrare i primi risultati.


L’inquinamento via terra

La sfida è suddivisa in diversi fronti. L’Onu sostiene che l’80% dell’inquinamento marino sia dovuto dalle attività svolte a terra. La mancanza di impianti di depurazione delle acque, è secondo l’organizzazione uno dei maggiori rischi di immissione di metalli pesanti e di sostanze pericolose. La plastica resta comunque un problema rilevante, che danneggia più di 800 specie e cause 1 milione di morti tra uccelli, mammiferi marini e tartarughe.


I rischi

Le minacce non arrivano solo via terra, lo sfruttamento delle risorse marine e la pesca hanno superato i livelli di sostenibilità in moltissime regioni. Il dato è preoccupante, le perdite di petrolio sono aumentate, non è assolutamente un caso se volti noti del cinema, come Leonardo Di Caprio, si siano schierati a favore di un radicale cambiamento dello stile di vita e della cultura, per proteggere la natura e l’intero ecosistema. L’Onu dichiara che servirebbe un cambiamento sull’approccio globale, tenendo conto degli effetti di ciascuna attività presente.


Il problema in Italia

In Italia è nato l’ “Italian Ocean Literacy”, ovvero una rete che unisce tutti i paesi del mondo, tra ricercatori, tecnici, esperti, divulgatori ed educatori e che ha lo scopo di collaborare ai massimi livelli per diffondere la consapevolezza e l’importanza sociale, economica e culturale del mare e degli oceani. L’obiettivo è prendere decisioni, responsabilizzare i giovani al problema e trovare una soluzione.


 

Fonte: La Stampa

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