Guglielmo racconta la sua fuga: “Esperienza importante, un angelo custode mi ha riportato alla realtà ”
Ragazzo scomparso da Salerno, il racconto di Guglielmo Belmonte: "Sto bene anche se non ho mangiato molto"

È Guglielmo Belmonte, il ragazzo scomparso da Salerno e ritrovato nelle scorse ore, a raccontare cosa è accaduto da venerdì 3 settembre fino alla giornata di ieri, giovedì 9, quando è tornato a casa. Sei giorni di passione e paura per la famiglia, in particolar modo per i genitori Sandro e Rita. Quest’ultima si è subito attivata per ritrovare il figlio che nelle scorse ore ha, finalmente, potuto riabbracciare.
Ragazzo scomparso da Salerno, il racconto di Guglielmo Belmonte
“Sto bene anche se non ho mangiato molto” ha raccontato in una lunga intervista pubblicata dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino a firma di Monica Trotta. “Per rifocillarmi mi ha fatto trovare pizza rustica, parmigiana di melenzane e torta caprese, i miei piatti preferiti” spiega Guglielmo, parlando della madre che lo ha da subito visto deperito. “A parte questi piccoli disagi è stata un’esperienza importante, mi è piaciuta, me la sono sempre cavata ed ho incontrato persone incredibili”.
“Sola ora mi rendo conto e chiedo scusa a tutti per il danno arrecato, mi dispiace molto, ma non ero lucido in quel momento, non avevo voglia di stare con gli altri, avevo bisogno di pensare un po’ per i fatti miei. Non mi sono reso conto di quello che stavo facendo, non avevo la possibilità di guardare i social perché non avevo il telefono per cui tutti gli appelli non li ho visti. Quando sono uscito di casa venerdì avevo voglia di camminare, sono arrivato a piedi a Cetara e poi ad Erchie dove ho dormito sulla spiaggia”,
Come ha fatto Guglielmo Belmonte ad arrivare a Bologna
“Sono andato a piedi fino a Praiano e poi in autostop a Positano. Qui è successa una bellissima cosa, mi sono messo a giocare a pallone con dei bambini, ad uno di loro ho raccontato la mia storia e poi che non avevo soldi ma che volevo continuare a girare. Il bambino mi ha capito al volo e ha chiesto cinque euro alla mamma, con quei soldi ho preso l’autobus per Sorrento e da qui la circumvesuviana per Napoli, con quel poco che mi è rimasto ho mangiato” ha spiegato.
“Per due notti ho dormito in spiaggia, poi sugli autobus che circolano di notte sia a Roma che a Bologna, un’esperienza incredibile, ci sono tanti senza tetto che passano le notti così ed io mi sono confuso tra loro. Ero al parco della Montagnola, mi si è avvicinato un ragazzo, si chiama Enrico. Mi aveva riconosciuto, conosceva la mia vicenda, mi ha detto che aveva dei figli ed ha immaginato cosa stessero passando i miei genitori. Forse solo allora ho riacquistato la lucidità , quella chiacchierata è stata importantissima, soprattutto con i suoi modi quell’uomo mi ha fatto ritornare alla realtà . Voglio assolutamente rincontrarlo per ringraziarlo, ho capito solo allora che costa stavano passando i miei genitori”.
Il ritorno a casa
“Qualcuno ha avvisato le forze dell’ordine, mi hanno fermato tre carabinieri anche loro molto gentili, non ho opposto resistenza. Ho riabbracciato dopo poco mio padre che nel frattempo era arrivato a Bologna, ci siamo messi in macchina e siamo tornati a Salerno in serata”.