Economia

Il mercato immobiliare: la situazione attuale

I trend del momento per il mercato immobiliare non sembrano destinati a mutare: il centro, infatti, viaggia sempre con il vento in poppa, mentre alcune periferie fanno registrare una certa rivalutazione che costituisce senza dubbio un segno positivo. Non si tratta solo della Bovisa, zona universitaria per eccellenza, ma anche di piazzale Cuoco, di piazza Napoli, di viale Ortles, di piazzale Agrippa e del Corvetto. In altri termini, il settore nel capoluogo lombardo può indurre a un moderato ottimismo. Nel confronto tra il 2017 e il 2018, i valori sono cresciuti in più di trenta zone, e in oltre il 50% dei casi si registra un aumento rispetto al 2013. Tra le caratteristiche degne di interesse non c’è solo la riduzione del margine di trattabilità, ma anche quella dei tempi di vendita.

Il riscatto delle periferie

Un parziale riscatto sta interessando alcuni quartieri che fino a questo momento erano stati trascurati, ma affinché questo trend non si esaurisca nel giro di breve tempo è indispensabile che l’immagine internazionale della città venga rafforzata, in modo tale che sia possibile trasmettere l’impressione di una metropoli accogliente ed efficiente al tempo stesso: riassumendo il concetto, una capitale economica in ascesa. Sembra che alcuni investimenti stranieri siano tenuti in stand by da uno scenario politico incerto: una condizione che va ad aggiungersi al numero ridotto di alloggi di nuova generazione. Certo è che il mercato immobiliare può trarre beneficio dall’arrivo di Starbucks o di Apple, così come dal rilancio della Galleria, ma il problema è che Milano sembra correre con velocità differenti.

La situazione del centro

Nelle zone in cui si concentrano i nuovi progetti immobiliari e in centro, ogni anno si contano più o meno 200 acquisti di alloggi di lusso, con una spesa media pari a tre milioni di euro. Nel centro storico, però, non ci sono solo edifici molto richiesti, che catturano l’interesse di società private e di fondi sia italiani che internazionali: accanto ad essi, infatti, si possono scoprire palazzi in disarmo, o comunque dimenticati. Insomma, situazioni agli antipodi: da un lato via Camperio e via Mazzini, che sono ormai lasciate a sé stesse, e dall’altro lato piazzetta Liberty e piazza Cordusio. Ma un altro esempio di edificio trascurato può essere individuato nel caseggiato della Serenissima che si trova al civico 3 di corso Italia.

Le quotazioni

Per quel che riguarda le quotazioni, si può notare una forbice molto ampia: lo si intuisce anche dando un’occhiata agli annunci di appartamenti in vendita a Milano. La cerchia dei Bastioni sta conoscendo, dal punto di vista dei prezzi, una crescita lenta ma costante, e lo stesso si può dire per le zone nei dintorni della Darsena, della Cattolica e della Bocconi; stesso trend per la ex Fiera. Volendo focalizzare le aree in ascesa su una cartina, però, ci si rende conto del fatto che non c’è un trait d’union: sono tutte sparpagliate.

Il settore, al netto del mercato di lusso, ha un valore che si aggira attorno ai 10 miliardi di euro: ogni anno si registrano 24mila comprevendite intorno ai 400mila euro. La media al metro quadro è di poco inferiore ai 5mila euro, con ovvie differenze tra un quartiere e l’altro: a Brera si sale sopra i 10mila euro, a piazzale Lodi non si superano i 3mila. In via Montenapoleone e in piazza San Babila si arriva addirittura a 12mila euro al metro quadro, mentre nella cerchia dei Navigli si superano i 5mila euro e nella cerchia Bastioni si sfiorano gli 8mila euro.

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