Cronaca

Capaccio, bliz impianto biogas: sequestri e denuncia

I sopralluoghi hanno consentito di accertare diverse irregolarità e violazioni, che hanno fatto scattare i conseguenziali provvedimenti di sequestro

Capaccio, bliz impianto biogas. Operazione congiunta antinquinamento in un impianto a biogas effettuata dai militari della compagnia della guardia di finanza di Agropoli e dalle guardie ambientali del Nucleo intervento tutela ambientale di Salerno e Agropoli.

Impianto di biogas a Capaccio, sigilli della Finanza

I sopralluoghi hanno consentito di accertare diverse irregolarità e violazioni, che hanno fatto scattare i conseguenziali provvedimenti di sequestro. L’operazione è stata portata a segno nella giornata di ieri nell’ambito di controlli territoriali specifici finalizzati alla tutela dell’ambiente.

L’intervento

Nel mirino è finita la centrale di biogas, che insiste in un’area di confine, in località Mattine, nel comune di Capaccio Paestum in prossimità del fiume Solofrone. L’intervento è stato il risultato di un’attenta attività investigativa effettuata dalla guardia di finanza e le guardie ambientali del Nita.

I sequestri

I sequestri hanno riguardato, in modo particolare, alcune aree, dove sono stati riscontrate violazioni ambientali e quindi stati di inquinamento. In corso ulteriori accertamenti finalizzati a scoprire l’impatto ambientale causato, anche per quanto riguarda possibili problematiche, che possono coinvolgere un corso d’acqua e il fiume Solofrone, che insistono nelle immediate vicinanze.

Le violazioni

Per le violazioni accertate è stata notificata una denuncia alla Procura di Salerno al responsabile della ditta, che gestisce di fatto la centrale. Una struttura realizzata alcuni mesi fa che ha scatenato non poche proteste, sin dall’ipotesi di costruzione, da parte di molti cittadini che temevano per eventuali ripercussioni che l’impianto avrebbe potuto avere sull’ambiente circostante.

A puntare l’indice contro l’impianto è stata anche l’associazione dei cittadini Cinque Stelle Capaccio Paestum. I pentastellati contestavano, tra l’altro, il fatto che la costruzione del complesso fosse stata autorizzata nei pressi del fiume Solofrone.

L’autorizzazione paesaggistica è stata rilasciata nel settembre del 2019. Si tratterebbe di un impianto di 250 kilowatt che riesce a rispondere alle esigenze per circa duemila bufale. Trasforma sostanze organiche, quali il letame prodotto dai capi bufalini in gas, calore e fertilizzante. Di fatto, la finalità di questi impianti, chiaramente quando sono realizzati nel pieno rispetto della normativa, è quella di arginare il problema dell’inquinamento.

Purtroppo in più di un’occasione, infatti, gli allevatori non rispettano le regole e sversano i reflui zootecnici in modo indiscriminato nei terreni, nei fiumi, canali e corsi d’acqua. Come dimostrano gli ultimi interventi mirati effettuati a Capaccio Paestum da carabinieri e polizia locale, che hanno portato a sequestri e denunce per sversamento illegale nel Capodifiume nei confronti dei titolari di diverse aziende bufaline.

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