Cronaca

Incendio a Battipaglia, l’urlo della madre coraggio: “Io, avvelenata dalle esalazioni”

Tiene banco la questione dell’incendio di Battipaglia divampato sabato scorso, 3 agosto, nella zona industriale del comune in provincia di Salerno.

Incendio di Battipaglia, la storia di Rosetta

Tante le storie da raccontare tra cui quella di Rosetta Russo. “Ho respirato la diossina dell’incendio avvenuto sabato e quella emanata dal rogo del 2017. Sto male ho problemi di respirazione. Voglio andare via ma non trovo una casa”.

“Sono nell’inferno – dice – gli incendi dei rifiuti ci stanno uccidendo. Dopo tanti anni il Comune di Battipaglia mi ha assegnato un alloggio nell’ex asilo, ma a pochi metri da casa si sono già verificati due incendi, due anni fa ed ora. Sabato il fumo nero, acre e la diossina sono entrati in casa. Non potevo respirare. D’estate non si può stare con le finestre chiuse. Qui l’area è irrespirabile”.

Rosetta, non di sua volontà, viveva  a ridosso della zona industriale in una piccola baracca di eternit in via Del Centenario dove vendeva fiori per sopravvivere, adesso il Comune le ha assegnato un alloggio

Il racconto

“Questa casa e i miei cani sono tutto quello che ho –  ribadisce sulle colonne de Il Mattino – se trovo un’abitazione in un’altra zona mi trasferisco”. Diversi anni fa denunciò il figlio alle forze dell’ordine perché consumava stupefacenti e riuscì a farlo entrare in comunità. Vive di stenti Rosetta, e l’unico figlio per cui ha combattuto è deceduto qualche anno fa.

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