Cronaca

Incendio Nappi, Cammarano: «Stop agli impianti nella Piana del Sele»

BATTIPAGLIA. Un vasto incendio è divampato sulla zona industriale di Battipaglia stanotte, presso l’azienda Nappi Sud. Sul posto sono presenti le forze dell’ordine e i vigili del fuoco della stazione di Eboli. Interviene anche il consigliere del M5S, Cammarano: «Rogo a Battipaglia, stop alla concentrazioni di impianti nella Piana del Sele».

Il consigliere regionale: «Temiamo gli effetti di una bomba ecologica»

«L’incendio che ha distrutto un’azienda per il trattamento dei rifiuti, all’origine di una vera e propria bomba ecologica, ripropone ancora una volta la serie di criticità relative alla gestione del ciclo dei rifiuti in Campania, in particolare nell’area di Battipaglia e della Piana del Sele.

Al di là delle cause all’origine del rogo, gli unici a farne le spese restano i cittadini, vittime puntuali delle inefficienze e della negligenza della giunta regionale. Il modello di gestione dei rifiuti adottato negli ultimi 20 anni in Regione Campania, con riguardo alla centralizzazione territoriale degli impianti a dispetto delle direttive europee che invocano invece la prossimità e l’autosufficienza delle comunità, genera concentrazioni industriali, economiche e politiche pericolose». È quanto dichiara il consigliere del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano.

Lo Stir di Battipaglia

«Nell’ultima battaglia contro l’ampliamento dello Stir di Battipaglia – sottolinea Cammarano – abbiamo sollecitato in più di un’occasione la questione relativa alla concentrazione di aziende nell’area industriale interessata. La presenza di impianti pubblici e privati, dedicati alla gestione dei rifiuti di buona parte della provincia e autorizzati senza alcun interesse per l’eventuale impatto ambientale, è una questione che non può più essere elusa, anche alla luce dell’evento della scorsa notte.

Come Movimento 5 Stelle, siamo vicini alla comunità di Battipaglia, con l’impegno di seguire attentamente gli sviluppi delle indagini, oltre che di accertarci sulle eventuali conseguenze sull’ambiente nella Piana del Sele».

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