Cronaca

Incidente al Fiordo di Furore: è polemica per lo scambio di accuse tra gli avvocati

Proseguono le indagini sull’incidente avvenuto nel Fiordo di Furore nel quale è morta la 45enne americana Adrienne Vaughan: è polemica sullo scambio di accuse tra gli avvocati. Al momento l’unico indagato è Elio Persico, lo skipper del motoscafo che si è scontrato con il veliero turistico. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.

Incidente al Fiordo di Furore: proseguono le indagini

Resta ancora sotto sequestro il veliero Tortuga, al momento fermo nel porto di Salerno al molo Manfredi. La richiesta di dissequestro presentata dai legali del comandante proprietario, Tony Gallo, per il momento è stata rigettata in attesa, probabilmente, che la procura sciolga i nodi relativi alle cause della dinamica e decida di conferire gli incarichi per le perizie tecniche.

Perizie che riguarderanno anche il gozzo, un Aprea Mare, a bordo del quale viaggiava Adrienne Vaughan, la 45enne newyorkese deceduta, nella collisione tra le due imbarcazioni. Intanto, mentre in procura di lavora per accertare le singole responsabilità, imperversa la polemica.

Scambio di accuse tra gli avvocati

Dopo le accuse rivolte al comandante del Tortuga da Liberato Mazzola, legale di Elio Persico, lo skipper al momento unico indagato per omicidio colposo e naufragio colposo, secondo il quale “È doveroso attendere rispettosamente l’esito dell’esame autoptico, delle perizie tecnico-cinematiche del sinistro. In questa logica si contestano e stigmatizzano le dichiarazioni riportate su alcuni quotidiani e attribuite al comandante del Tortuga, che oltre ad essere inopportune, vista l’indagine in corso, costituiscono un inaccettabile tentativo di indirizzare le indagini” arriva secca la risposta del legale di Gallo.

“Mi sorprende apprendere che il collega Mazzola abbia sentito la necessità di contestare e stigmatizzare le dichiarazioni rese dal comandante del Tortuga Antonio Gallo – dice l’avvocato Daniele Varino – qualificandole addirittura ‘inopportune e costituenti un inaccettabile tentativo di indirizzare le indagini. Non so a quali dichiarazioni, sapientemente omesse, il collega si riferisse, ma credo che chiunque sia impegnato in questo momento nelle indagini, in Procura ed in Capitaneria, non sia così sprovveduto da farsi indirizzare, in un verso o nell’altro, semplicemente sulla scorta di dichiarazioni rese da chicchessia.

“Non vi è dubbio che il mio cliente abbia scientemente riferito in merito a circostanze accadute sotto i propri occhi, vivendo una esperienza drammatica e sconvolgente, sia come padre che come professionista. È certo che sia stato il natante ad investire il Veliero quindi, come già chiarito dalla Procura, non ci sono dubbi sulla dinamica quanto piuttosto sulle cause, certamente non riconducibili in alcun modo alla condotta del Veliero. Stiamo offrendo la più ampia collaborazione in tal senso, così da fugare ogni ed eventuale ipotesi avversa”, termina l’avvocato Varino.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio