Economia

Intrattenimento gratis? C’è anche chi guadagna divertendosi

L’intrattenimento digitale, tra videogames, social e pay tv, ha toccato livelli di penetrazione elevatissimi, e le possibilità di risparmiare su attivazioni e abbonamenti sono all’ordine del giorno, tra offerte, promozioni e compara prezzi. Nonostante questo, c’è ancora chi cerca modi per divertirsi gratis online, e per i più intraprendenti la Rete è diventata addirittura uno strumento di guadagno.

L’ entertainment è una macrocategoria nella quale rientrano tanti tipi di attività che si possono svolgere online, tra cui spiccano i social network – specialmente quelli come Tik Tok -, ma anche i contenuti audiovisivi in streaming o su piattaforme come YouTube e, a seguire, videogames e giochi a distanza, oltre ad app di ogni genere. I numeri del fenomeno, dal punto di vista del pubblico e dell’utenza, dal post pandemia in poi registrano picchi impressionanti: nel 2022, come ha rilevato Comscore, il 96,2 per cento della popolazione digitale italiana ha fatto accesso a servizi di intrattenimento, con un aumento al 44 per cento del tempo trascorso online, tra piattaforme e network.

L’entertainment? Meglio gratis

Se è vero che ormai non si può più rinunciare al divertimento in Rete, vero è che non tutti hanno la possibilità di pagare per aderire a un servizio, specialmente in tempi di crisi. Sono sempre di più gli utenti che cercano modi gratis per divertirsi sul web, e in questo sono incoraggiati dalla presenza di siti gratuiti, come quelli generici e multicategoria legati al comparto gaming, oppure dalla versione free delle app più famose, da YouTube a quelle dei classici social.

A questo fenomeno se ne è tuttavia aggiunto un altro, che risponde anche a precise esigenze aziendali di marketing: quello delle prove gratis di servizi a pagamento, utili come test di valutazione prima di un contratto di iscrizione e vantaggiose alle imprese per la raccolta di dati al momento della registrazione a un servizio. Gli esempi classici sono le videolezioni gratuite nelle piattaforme di e-learning, ma anche i videogiochi rilasciati in versione demo, ovvero incompleta nei livelli, praticamente “dimostrativa”, come dice la parola stessa. Altri esempi provengono da siti che offrono bonus senza deposito per scommesse, tramite i quali i giocatori maggiorenni, registrandosi, possono usare un credito gratuito per provare i palinsesti delle piattaforme legali online. L’esempio più classico, però, è quello dei periodi di prova free delle tv on demand: la prima iniziativa – ora sospesa – è stata di Netflix, ma ad oggi Paramount Plus, Amazon Prime Video e Apple Tv + offrono ancora questa possibilità, preliminare all’abbonamento.

In una formula ibrida, inoltre, alcune piattaforme come Spotify e YouTube Premium seguono il modello “freemium” (sintesi di “free” + “premium”), che prevede un servizio-base gratis e uno illimitato e senza pubblicità, a fronte del pagamento di una quota di abbonamento.

Guadagnare con i social

E, tra le grandi tendenze e novità di questa rivoluzione digitale dal lato “entertainment”, si è di recente affermata una nuova pratica, che va oltre il risparmio: quella di guadagnare online, monetizzando tramite le proprie attività sul web.

I modi in cui questa pratica si concretizza sono numerosi, e tra i più noti rientrano senza dubbio i video degli Youtubers professionisti i quali, a fronte di un milione di visualizzazioni, arrivano a guadagnare anche 8 mila dollari, toccando però vette ben più alte, che possono raggiungere i 20 milioni di dollari nel caso dei canali più seguiti e famosi. La media si attesta comunque a 3 ,74 dollari ogni mille visualizzazioni, ma tutto dipende dalla popolarità del canale e dalla qualità/originalità dei contenuti.

Oltre a YouTube, anche canali social popolarissimi come Tik Tok hanno iniziato a generare guadagni agli influencer più famosi, a cui si devono aggiungere i contatti di numerose aziende per partnership e sponsorizzazioni retribuite, nonché interviste e ospitate varie. Su Tik Tok, raggiunti i 1000 follower, si può guadagnare con i propri video mentre, con 10 mila follower e 10 mila visualizzazioni di video in 30 giorni, si può entrar a far parte del Creator Fund, un fondo di sostegno alla pubblicazione di contenuti di 200 milioni di dollari totali.  Tra gli altri social, anche Facebook può diventare una fonte di ricavo, attivando l’opzione Stars e dunque il conto delle visualizzazioni di video e foto con testo. 

Giocando si guadagna

Visto che ci sono app motivazionali come WeWard, che permettono di ottenere soldi, coupon e buoni semplicemente camminando, non potevano certo mancare, entrando nell’ampia sfera dell’entertainment digitale, i modi per fare un po’ di soldi… giocando. Gli eSport sono l’esempio più calzante di questo nuovo tipo di attività, tramite la quale professionisti come N0tail (il danese Johan Sundstein) sono arrivati a vincere, in carriera, anche più di 7 milioni di dollari, sfidando gli avversari a Dota 2, Fortnite, CS:GO, solo per citare i videogiochi più famosi della categoria. In media, comunque, gli e-sporter guadagnano tra i 15 mila e i 180 mila dollari in un anno, ma si tratta di un’attività che può richiedere anche un tempo medio di presenza online di 8 ore al giorno. Una vera e propria professione, dunque, a cui si affiancano, come fonte di guadagno, anche le dirette degli streamer su piattaforme come Twitch, le attività di coaching e i test di videogiochi, ovvero il lavoro di Beta Tester per aziende del settore.

Tra i lavori più curiosi, una recente proposta di Mattel prevede un’offerta del tutto particolare: l’azienda è infatti alla ricerca di un esperto di Uno che inviti le persone per strada a fare una partita al popolare gioco di carte. Le sfide, documentate su Tik Tok, potrebbero fruttare molto ai Tiktoker più intraprendenti: si parla infatti di 4, 444 dollari a settimana, per un mese, per un totale di oltre 17 mila dollari. Non male, per divertirsi.

Redazione L'Occhio di Salerno

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