Cronaca

Iolanda: il padre e lo zio di Imma Monti uccisi dal clan Alfieri-Galasso

[titolo_paragrafo]Funerali di Iolanda, monsignor Giudice: “Iolanda, ti chiediamo perdono”[/titolo_paragrafo]

Un invito al silenzio che «non è omertà, non è paura». Parole, queste, pronunciate da Monsignor Giuseppe Giudice, vescovo della diocesi di Nocera Inferiore Sarno. Ieri mattina, a Pagani, l’ultimo saluto alla piccola Jolanda, la bimba di 8 mesi morta la notte tra venerdì e sabato, pare a causa delle percosse procuratele dal padre.

Quel padre che, fin da subito, ha mostrato lontananza e poco affetto nei confronti di quella bimba il cui unico “peccato” è stato quello di nascere femmina.

Sì, perché Giuseppe Passariello, attualmente in carcere per pericolo di fuga, dopo essere stato fermato dagli uomini agli ordini del vice questore Marcello Castello domenica sera mentre “osservava” un freccia rossa in partenza per Milano, fin dai primi giorni di nascita mostrava indifferenza e insofferenza.

A quattro mesi ha infatti chiesto alla moglie Immacolata, anch’essa iscritta nel registro degli indagati per concorso, di abbandonare quella bambina perché lui voleva un maschietto, come il primogenito.

Nel corso della celebrazione, in forma riservatissima presso il cimitero di Pagani a cui era presente il sindaco Alberico Gambino e il primo cittadino di Sant’Egidio del Monte Albino, Nunzio Carpentieri, monsignor Giudice chiede perdono alla piccola Jolanda affinché insegni a riscoprire il valore della vita ma soprattutto per altre tragedie simili in futuro. «La sua innocenza ci suggerisce parole di pace. Come vescovo vi invito al silenzio, che non è omertà, non è paura. Questo momento non sia emotivo – ha poi aggiunto il monsignore – Spesso ci dimentichiamo del passato e aspettiamo la prossima tragedia».

Intorno alla piccola bara bianca la mamma della bimba, Immacolata, e i familiari più stretti. Da qui la richiesta del vescovo di chiedere perdono a quell’anima innocente: «A cominciare da me, ognuno chieda perdono perché forse siamo stati distratti, forse ci è mancato lo sguardo per comprendere la realtà – ha poi aggiunto monsignor Giudice – Ti chiediamo perdono, insegnaci a scoprire il valore della vita, della convivenza».

Parole toccanti quelle del vescovo di Nocera Inferiore-Sarno che non ha mai alzato i toni che ha voluto poi rivolgere un invito a tutti a deporre le armi del cuore e ad imparare la pace: «Evitiamo ciò che non serve – ha infatti detto il monsignore – Jolanda noi veniamo a scuola da te, siamo impreparati, distratti, e poveri. Aiutaci tu a comprendere che le nostre famiglie, le nostre città, le nostre chiese devono accogliere la vita sempre, evitando il giudizio e le parole che non servono». «Dobbiamo solo pregare, per questa mamma che ha perso la figlia di soli 8 mesi ma anche per questo papà».


Erika Noschese

Pagina precedente 1 2 3 4Pagina successiva

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio