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"IstintoBrass" il film, l'intervista al regista Massimiliano Zanin: «Molti autori ormai si autocensurano»

Trailer


Il film

 

“IstintoBrass” è il film che racconta la vita del regista Tinto Brass, analizzando le parole di alcuni tra i più rinomati critici cinematografici e delle persone che lo conoscono nella sua vita di tutti i giorni. Tinto Brass viene raccontato dagli anni della formazione a Parigi fino agli esordi e al successo di pubblico nazionale e internazionale che ne sancirà la definizione perfetta di “Re del cinema erotico all’italiana”.

Il film sarà in tutte le sale Uci Cinemas, lunedì 26 e martedì 27 giugno. Il regista è Massimiliano Zanin che ha raccontato con cura ogni minimo particolare delle amicizie che hanno unito Brass negli anni, il punto di vista dei critici ed infine il punto di vista dello stesso Tinto Brass.

Oggi ho avuto l’opportunità di intervistare Zanin che mi ha raccontato il suo progetto e il lavoro dietro di esso.


 L’intervista

 

La ringrazio per avermi concesso questa chiacchierata. 

Grazie a lei. Possiamo darci del tu?

Assolutamente si! Iniziamo.

Cosa ti ha spinto a girare questo film?

Innanzitutto una grande stima nei confronti di Tinto, ho lavorato al suo fianco come sceneggiatore e assistente dalla fine degli anni 90 e l’ho sempre considerato il mio maestro, di cinema e anche di vita. Nel 2008 Tinto è stato colpito da un ictus e ha passato un momento molto difficile. È stato durante questo periodo che è maturata l’idea di un film documentario sulla sua vita, ma soprattutto sul suo cinema che ne mettesse in luce alcuni aspetti che altrimenti rischiavano di perdersi nel tempo.

Riallacciandomi a questo discorso: tu hai lavorato in diversi film con Tinto Brass, come Tra(sgre)dire e Fallo in cui ti occupavi della sceneggiatura. Com’è realmente lavorare con un “anarchico della pellicola” come viene definito Brass?

Molto divertente! Come sceneggiatore ho imparato e mi sono divertito, Tinto dà un canovaccio sul quale inventare e lascia molta libertà. Naturalmente Brass ha sempre aggiunto all’interno del suo cinema temi come il gioco del tradimento al fine di eccitare il partner o alcune battute che lui mette in tutti i suoi film, materiali quasi obbligatori, poi per il resto ci si può muovere liberamente. Quando gira invece, Tinto è di una precisione maniacale, segue la sceneggiatura in ogni dettaglio ed è molto interessante vederlo dirigere il set.

Guardando il trailer ho apprezzato molto il monologo sul lato B, a parer mio è sembrato anche una sorta di polemica contro gli stereotipi e la falsa moralità che dilaga in Italia. Secondo te il sesso è ancora un tabù in questo paese? Se sì perchè?

Senza dubbio lo è. Il sesso sul grande schermo tra gli anni 70 e i 90 ha avuto una funzione liberatoria. Brass ha saputo intercettare questo sentimento, questa necessità degli individui di vivere in una società più libera. “La Chiave” è stato il film più visto al cinema nel 1983. C’era la fila fuori dai cinema, e si tratta di un film erotico. Il lato interessante, a mio modo di vedere, è che in quel periodo il tutto era vissuto in maniera molto aperta, su un grande schermo,
in una sala cinematografica con tante altre persone.

Ora invece, viviamo un’età in cui l’individuo è ripiegato su se stesso, chiuso in casa davanti ai siti porno mentre al cinema il sesso è quasi completamente bandito. Il sesso non lo definirei un tabù, tutti sono liberi di fruirne a casa con i loro computer, lo definirei invece qualcosa che il potere è riuscito finalmente a racchiudere e a depotenziare facendogli perdere quella capacità sovversiva racchiusa nel viverlo in comune che è poi alla base del cinema di Tinto Brass.

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Cercando sul web ho trovato un’intervista di Daniele Luttazzi a Tinto Brass nel programma “Barracuda” e ho avuto come l’impressione che due persone schiette come loro, che sul grande schermo hanno sempre mostrato la verità senza filtri, siano stati sempre fermati da qualcuno di probabilmente più “potente”. Così per Luttazzi in Tv come per Brass nei suoi film, infatti ben 26 sono stati censurati.
Secondo te esiste ancora la censura in Italia oppure c’è stata un’evoluzione sotto questo punto di vista?

La censura esiste eccome! Non per altro esiste la commissione censura al Ministero. Ma vige soprattutto l’Autocensura da parte degli autori impauriti da tutto: televisioni che non possono mandare film in prima serata se si vede un culo, esercenti che non possono programmare film in sala se un po’ spinti, dato che buona parte delle sale italiane è legata in qualche modo alla chiesa. In generale a vincere è il timore di risultare sgradevoli al pubblico, anche se lo stesso è assuefatto alle peggiori perversioni in privato ma perbenista quando siede in sala.

Grandi personaggi come Brass e Luttazzi sono stati fortemente ostracizzati anche in maniera plateale per dare un esempio. Il potere ormai non ha più bisogno delle commissioni censura che infatti nella nuova legge cinema vengono abolite, dal momento che gli autori hanno imparato benissimo ad autocensurarsi.

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Rimanendo nel tema “censura”, ti è mai stato chiesto di togliere qualche scena, oppure in qualsiasi film tu abbia collaborato hai mai notato avvenimenti alquanto strani?

Certo mi è successo, o meglio i contratti per i film di Tinto contenevano già tutta una serie di limitazioni e la sceneggiatura andava scritta in due versioni, quella vietata ai minori di 18 anni e quella vietata ai minori di 14. Ma in definitiva come già detto non serve quasi più, tutto è autocensurato. Gli esercenti non programmano film di carattere sessuale e l’home video che prima costituiva l’introito maggiore per questo tipo di film è praticamente defunto. Concludendo credo che sia il mercato il grande censore e in una società completamente dominata dal potere economico è normale che sia così.

Noi vedremo un film di circa un’ora e trenta minuti, ma in realtà quante ore di lavoro intenso ci sono dietro questo progetto?

È stato un lavoro lunghissimo, parliamo di qualche anno, centinaia di ore di interviste e altrettante di montaggio…Ma in fin dei conti ne è valsa la pena.

Il film sarà trasmesso in tutte le sale Uci Cinemas d’Italia il 26 e 27 giugno, cosa si aspetta realmente da questo suo lavoro? O meglio in che modo pensa reagirà chi guarderà la storia di Tinto Brass?

Chi guarderà questo film scoprirà un Brass inedito. I suoi film degli anni 60 e 70, film anarchici, indipendenti, geniali sotto molto aspetti ci raccontano un Tinto che la maggior parte delle persone non conosce, credo sia questo il valore del documentario. Poi se a questo si aggiunge la partecipazione di importanti artisti come Helen Mirren, Gigi Proietti, il due volte premio oscar Ken Adam, Franco Nero, Serena Grandi e molti altri…Si capisce il valore del prodotto.

Si, infatti guardando il cast ci sono grandi nomi come tu hai già citato: puoi raccontarci un aneddoto accaduto durante le riprese al quale sei rimasto particolarmente affezionato?

Sicuramente la voglia di ripartire di Tinto subito dopo l’ictus che l’aveva colpito e il fatto di raccontarsi, di mettere a nudo quei ricordi che emergevano pian piano l’ha aiutato a ricostruire alcune connessioni danneggiate dal trauma. Direi che questo sia l’aneddoto che mi è rimasto più impresso durante la lavorazione. Ma anche Helen Mirren, una donna di un fascino incredibile e la sua casa magica nelle campagne del Salento.

Qual’è il tuo futuro passo sul piano lavorativo? Hai già in mente altri progetti?

Si, sto lavorando molto di recente. Ho prodotto insieme a Federico Lami un film documentario su un’altra grande del nostro cinema, l’attrice Sandra Milo.
Stiamo ultimando in questi giorni il montaggio e speriamo di poterlo presentare al Festival di Venezia, un altro lavoro da produttore che sto curando è un corto davvero molto interessante realizzato da una regista, tra l’altro proprio di Salerno, Rossella Inglese.

Mentre sabato sarò in concorso al Festival di Ischia con un mio documentario sul poeta dissidente iracheno, Latif Al Saadi.


I festival

 

“IstintoBrass” dal 2013 ad oggi è stato presente in diversi festival, ricevendo stima ed approvazione, entrando anche nella cinquina finalista dei “Nastri d’argento” nel 2014.

70Th Venice International Film Festival. Venice – ITALY, 2013
International Film Festival Rotterdam. Rotterdam – NETHERLANDS, 2014
Puchon International Fantastic Film Festival. Bucheon – SOUTH KOREA, 2014
Split Film Festival. Split – CROATIA, 2014
Warsaw Film Festival. Warsaw – POLAND, 2014
SITGES Film Festival_Festival International de Cinema Fantàstic de Catalunya. Barcelona – SPAIN, 2014
Hollywood Reel Independent Film Festival. Los Angeles – CALIFORNIA, 2015
NIFF – Neuchâtel International Fantastic Film Festival. Neuchâtel – SWITZERLAND, 2015
Nastri d’argento 2014 ­‐ Cinquina Finalista “Miglior documentario sul cinema”.


Il cast

 

Tinto Brass

Helen Mirren

Franco Nero

Gigi Proietti

Franco Branciaroli

Serena Grandi

Olivier Père

Adriana Asti

Caterina Varzi

Manlio Gomarasca

Jean‐François Rauger

Bonifacio Brass

Gianni Canova

Marco Giusti

Yuliya Mayarchuk

Marco Müller

Sir Ken Adam

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