Inchiesta

Italian Terrorism Infiltration: la Campania tra le regioni a piĆ¹ alto rischio di infiltrazione terroristica

terrorismo italia

Oltre 7 italiani su 10 provano paura per un possibile attacco terroristico in Italia. Lombardia e Lazio si confermano le aree a maggior rischio di potenziale infiltrazione terroristica. ĆØ quanto emerge dallā€™Italian Terrorism Infiltration Index 2016 ideato dallā€™Istituto Demoskopika.

C’ĆØ molta paura di un attacco terroristico in Italia ed il terrorismo condiziona gradualmente la quotidianitĆ  collettiva, a tal punto che, poco piĆ¹ della metĆ  degli italiani (54,1%), pensando alla famiglia, al lavoro e alle vacanze sta cambiando le proprie abitudini.

Lombardia e Lazio si confermano, per il secondo anno consecutivo, le realtĆ  territoriali piĆ¹ ā€œesposteā€ al terrorismo mentre la Calabria rientra nelle aree a piĆ¹ basso rischio potenziale di infiltrazione terroristica questo, secondo lā€™Italian Terrorism Infiltration Index 2016 ideato dallā€™Istituto Demoskopika che ha tracciato una mappa delle regioni piĆ¹ a rischio potenziale di infiltrazione terroristica sulla base di tre indicatori ritenuti ā€œsensibiliā€: le intercettazioni autorizzate, gli attentati avvenuti in territorio italiano e gli stranieri residenti in Italia provenienti dai primi cinque paesi considerati la top five del terrore dallā€™Institute for Economics and Peace (lep) nello studio ā€œGlobal Terrorism Index 2016ā€.

La classifica dellā€™Italian Terrorism Infiltration Index 2016

 

A guidare la graduatoria, per il secondo anno consecutivo, la Lombardia, che con un punteggio pari a 10, si conferma lā€™unica regione italiana a collocarsi nellā€™area a piĆ¹ alto rischio potenziale di infiltrazione terroristica. ĆØ ancora impressa lā€™ordinanza con cui furono arrestati, ad aprile 2016, sei persone nel triangolo Lecco, Varese, Milano accusate di ā€œpartecipazione ad associazione con finalitĆ  di terrorismo internazionaleā€. A seguire la regione Lazio (6,30 punti), lā€™Emilia Romagna (3,67 punti) e il Piemonte (3,23 punti).

A posizionarsi in unā€™area dal ā€œrischio intermedioā€, il Veneto (2,56), la Campania (2,48 e prima regione del Mezzogiorno) e la Toscana (2,20). Le rimanenti realtĆ  regionali, seppur con perfomance differenti, si sono posizionate nellā€™area a piĆ¹ basso rischio potenziale di infiltrazione terroristica con un ranking: Trentino Alto Adige (1,60 punti), Liguria (1,50 punti), Calabria (1,03 punti), Marche (0,90 punti), Sardegna (0,86 punti), Friuli Venezia Giulia (0,75 punti), Puglia (0,68 punti), Sicilia (0,56 punti) e Umbria (0,42 punti). In coda si collocano, Abruzzo (0,24 punti), Ā Molise (0,06 punti) e Basilicata (0,05 punti).

Scenari: Italia in guerra per 7 cittadini su 10

Europa e Italia devono considerarsi in guerra e sotto assedio. Una percezione nutrita dal 75,6% dei cittadini secondo la rilevazione effettuata, allā€™indomani della strage ai mercatini di Natale nella capitale tedesca, dallā€™Istituto Demoskopika.

Gli episodi di terrorismo alimentano paure, nuove convinzioni e cambiamenti nella quotidianitĆ  degli italiani. Oltre il 75% dei cittadini teme attentati, una paura crescente di un attacco terroristico in Italia assolutamente trasversale per le classi di etĆ  osservate (giovani, adulti e anziani).

Qualche differenza, invece, si nota analizzando lā€™area territoriale: la paura maggiore sembra essere avvertita al Sud (78,1%) e nelle realtĆ  regionali del Nord Ovest (74,8%). Inoltre, per 8 individui su 10 del campione (81,6%) occorrono maggiori controlli interni per garantire piĆ¹ sicurezza. Il 60,8% si spinge a ritenere necessaria la chiusura delle frontiere del nostro Paese per non far giungere nuovi immigrati dai paesi a maggiore ā€œvocazione terroristicaā€.

Reazioni: terrorismo non cancella la voglia di vacanze per oltre il 30% degli italiani

Il terrorismo sta condizionando lentamente la quotidianitĆ  collettiva, a tal punto che, poco piĆ¹ della metĆ  del campione intervistato (54,1%), pensando alla famiglia, al lavoro e alle vacanze non ha esitato ad ammettere un cambiamento delle proprie abitudini ascrivibile al terrorismo.

E cosƬ, di circa il 40% degli italiani che hanno programmato una vacanza fuori casa, in Italia o allā€™estero, ben lā€™11,2%, circa 6 milioni di cittadini, ha fatto marcia indietro rinunciando alla partenza. A cambiare programmi, decidendo di disdire la vacanza fuori casa, sono principalmente i giovani nel 18,5% dei casi.

Sul versante opposto, gli italiani che non ci stanno a farsi cambiare le abitudini e le decisioni di viaggio per le festivitĆ  imminenti superano di poco il 30% del panel intervistato.

Sicurezza: ben 8 mila intercettazioni per ā€œscovareā€ i potenziali terroristi

Dal 2005 al 2014, il numero dei bersagli, come vengono chiamate in gergo le utenze controllate, autorizzati dalle procure italiane per indagini relative a reati di terrorismo internazionale e interno ĆØ stato complessivamente pari a 7.991. Cresce lā€™attivitĆ  di ā€œascoltoā€ nellā€™ultimo anno: 627 bersagli a fronte dei 481 bersagli del 2013 con un aumento pari al 30,4%.

A livello territoriale, le sezioni terrorismo delle procure operanti nei distretti giudiziari di Lombardia, Lazio e Campania sono risultate le piĆ¹ attive autorizzando complessivamente il 60% del totale delle intercettazioni italiane: 2.740 bersagli in Lombardia (34,3%), 1.124 utenze nel Lazio (14,1%) e 937 bersagli in Campania (11,7%). A seguire la Liguria con 453 intercettazioni (5,7%), il Trentino Alto Adige con 440 bersagli (5,5%), il Veneto con 393 bersagli (4,9%), la Sardegna con 343 bersagli (4,3%), il Piemonte con 306 bersagli (3,8%), la Puglia con 261 bersagli (3,3%) e il Friuli Venezia Giulia con 248 bersagli (3,1%).

In coda, sempre per numero di intercettazioni telefoniche, ambientali, telematiche ed informatiche si collocano i distretti giudiziari attivi in Umbria con 201 utenze (2,5%), in Emilia Romagna con 181 utenze (2,3%), in Toscana con 153 utenze (1,9%), in Abruzzo con 86 utenze (1,1%), in Sicilia con 78 utenze (1,0%), nelle Marche con 36 utenze (0,5%) e in Calabria con 11 utenze (0,1%).

Radicamento: oltre 195 mila i residenti stranieri provenienti dal top five del terrore

Sono 195 mila gli stranieri residenti in Italia provenienti da Iraq, Afghanistan, Pakistan, Nigeria e Siria, paesi considerati la top five del terrore dallā€™Institute for Economics and Peace (lep) nello studio ā€œGlobal Terrorism Index 2016ā€: i pachistani rilevati sono 101.784 pari 52,1% del dato complessivo. Rilevante anche la comunitĆ  dei nigeriani che, nel 2016, ha toccato quota 77.264 residenti, pari al 39,6% dellā€™universo monitorato. Meno significativa in termini demografici, senza alcun dubbio, la presenza degli afghani con 8.574 residenti (4,4%), dei siriani con 4.698 persone residenti in Italia (2,4%) e, infine, degli iracheni con 2.959 soggetti pari allā€™1,5%.

Lā€™analisi per regione, evidenzia che le comunitĆ  di iracheni piĆ¹ numerose si sono insediate nel Lazio (659 individui), in Calabria (441 individui), in Trentino Alto Adige (386 individui) e in Puglia (356 individui). I pachistani sono maggiormente presenti in Lombardia (37.948 individui), in Emilia Romagna (21.149 individui), in Trentino Alto Adige (5.870 individui), in Toscana (5.715 individui) e in Campania (5.054 individui).

Lā€™analisi demografica fa emergere, inoltre, che la maggiore presenza di nigeriani si registra in Veneto con 13.332 residenti, in Emilia Romagna (12.042 individui), in Lombardia (10.136 individui) e in Piemonte (8.289 individui). E, ancora, la comunitĆ  siriana ĆØ maggiormente presente in Lombardia (2.099 individui), nel Lazio (899 individui) mentre gli afghani, infine, hanno scelto come regioni prioritarie dove risiedere il Lazio (2.344 individui), la Puglia (739 individui), la Calabria (702 individui) e la Sicilia (698 individui).

Attacchi terroristici: 60 eventi in Italia nellā€™ultimo decennio

Sono 59 gli attacchi terroristici avvenuti in Italia negli ultimi 10 anni, inclusi nel Global Terrorism Database secondo tre criteri ben precisi: lā€™atto terroristico persegue un obiettivo politico, economico, religioso o sociale; al di lĆ  delle vittime dirette dellā€™attentato, gli autori dellā€™attacco devono avere lā€™obiettivo di raggiungere con il loro gesto una platea piĆ¹ ampia di destinatari dellā€™intimidazione; e, infine, lā€™azione deve essere classificabile al di fuori delle tradizionali attivitĆ  di guerra.

Dallā€™analisi dellā€™Istituto Demoskopika emerge che, a livello territoriale, la regione che ha subƬto il maggior numero di attacchi terroristici nellā€™arco temporale considerato ĆØ stato il Lazio con 15 episodi pari ad oltre il 25,4% del totale, la Lombardia con 11 eventi (18,6%) e il Piemonte con 8 eventi (13,6%).

Seguono la Toscana con 5 episodi terroristici monitorati (8,5%),Ā  lā€™Emilia Romagna con 4 episodi (6,8%), Calabria, Veneto e Liguria con 3 episodi per ciascuna realtĆ  territoriale (5,1%), Campania e Trentino Alto Adige con 2 eventi ā€œa testaā€ (3,4%) e, infine Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Marche con un episodio rilevato dal Global Terrorism Database in ciascuna area (1,7%).

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