Curiosità

Pranzava e cenava senza pagare: 36enne italiano espulso dalla Svizzera

Italiano «portoghese» in Svizzera. Potrebbe sintetizzarsi così quanto accaduto in numerosi ristoranti svizzeri che sceglieva di livello medio-alto.

Pranzava o cenava da solo e poi al momento di saldare il conto ammetteva di non avere i soldi per pagare, oppure tentava il cosiddetto “vento” ovvero andar via con discrezione, senza saldare il conto. Lo ha fatto per ben 13 volte tra giugno e agosto di quest’anno a Lugano, Bellinzona e prima, in gennaio, una volta a Berna, per un totale di oltre 2.000 franchi.

Il protagonista, che spesso si concedeva pasti da oltre 100 franchi, è un 36enne italiano.

Ma la bravata non è andata a buon fine quando è stato fermato dalla polizia. Comparso ieri davanti alle Assise correzionali di Lugano, presiedute dal giudice Marco Villa, e condannato a 8 mesi sospesi per 3 anni, oltre a 5 anni di espulsione dalla Svizzera. La notizia diffusa sui media, è rimbalzata sui social network.

«Pranzare, cenare e scappare, l’ultimo fenomeno per non pagare il conto – evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” – che oggi, sembra essere all’ordine del giorno. Non c’è distinzione in questo caso tra nord, sud o centro Italia o Svizzera. C’è lo «scroccone» seriale, quello stagionale e ci sono quelli della «zingarata» di gruppo.

Tutti accomunati dalla capacità di cogliere l’attimo: scappare quando devono pagare il conto, abbandonando il ristorante o il bar dove hanno consumato. Con le comitive sono dolori.

Lo sa bene il titolare di un ristorante in Piazza Della Repubblica a Gallipoli, in pieno centro storico: alla fine di agosto di quest’anno, per non pagare il conto del ristorante, una comitiva  ha simulato un falso allarme bomba seminando il panico in strada tra i passanti con l’intenzione di distrarre il ristoratore.

Questo addirittura l’escamotage architettato dal gruppo in vacanza a Gallipoli per non pagare il conto al ristorante».

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