Non è (solo) pubblicità: il risparmio può essere consistente, alleggerendo il carrello della spesa di oltre il 50%.
I margini di risparmio sono consistenti e concreti: se si privilegiassero i prodotti a marchio commerciale, l’entità della spesa media scenderebbe di oltre 2.000 euro; se si scegliesse il discount, diminuirebbe di oltre 3.400 euro, scendendo addirittura sotto i 3.000 euro all’anno.
La spesa media
Una coppia con figli spende mediamente quasi 8.600 euro al supermercato. Spostando la propria spesa sui prodotti a marchio commerciale, il budget di ridurrebbe di oltre 2.800 euro e, addirittura, al discount il risparmio andrebbe oltre i 4.600 euro all’anno. Così anche per altre tipologie di profilo di spesa: una persona single ha un budget medio di 4.100 euro, ma se privilegiasse i prodotti a marchio commerciale potrebbe risparmiare oltre 1.300 euro in un anno e addirittura 2.200 euro se la stessa spesa fosse effettuata al discount. Una coppia senza figli ha un budget annuo di 6.500 euro.
Spostando le proprie abitudini di acquisto su una spesa che privilegia i prodotti a marchio commerciale, tale spesa si ridurrebbe di oltre 2.100 euro all’anno, che diverrebbero addirittura 3.500 euro all’anno se la spesa venisse effettuata al discount.
Una soluzione intermedia, che dimezza anche i vantaggi economici, sono le cosiddette “marche commerciali”, quei prodotti con la stessa etichetta della catena (Coop, Conad, Esselunga, Carrefour per citare i più presenti sul territorio).
«Nella grande distribuzione il fenomeno delle marche commerciali sta emergendo come arma fondamentale per attirare i clienti in un determinato punto vendita garantendo anche la qualità», segnala Marco Bulfon, curatore della ricerca Altroconsumo. In pratica i consumatori sono disposti a rinunciare al richiamo dei “brand” a patto di essere rassicurati sulle caratteristiche del prodotto. È il segmento che cresce di più e su cui i distributori stanno investendo con campagne pubblicitarie mirate.
Promozioni e confronto
Inoltre, oltre a essere disposto a rinunciare all’etichetta e alla qualità di sempre, il consumatore che vuole davvero risparmiare deve essere disposto a investire molto tempo nel confronto. Le promozioni spostano talmente tanto il flusso dei clienti che alcuni prodotti di larghissimo consumo subiscono delle fluttuazioni clamorose.
La stessa bottiglia di passata di pomodoro può costare 1 euro a Catanzaro e 2,70 a Venezia. Lo stesso shampoo 3,96 euro a Perugia e 10,36 altrove. Quello delle differenze territoriali è un altro elemento nuovo: tutte nel centronord le città in cui è possibile fare la spesa a prezzi minori della media nazionale.
«La vera differenza la fa la concorrenza, paradossalmente – spiega Bulfon – nelle zone del Paese con il reddito medio più basso la difficoltà ad aprire punti vendita limita le possibilità di risparmio».
Le città dove si spende meno
La città in cui è possibile fare la spesa al minor costo è Pordenone. Rispetto alla spesa media di una famiglia italiana, a Pordenone si possono risparmiare oltre 1.000 euro all’anno. Anche frequentando il punto vendita più caro rilevato in città la spesa verrebbe a costare 6.160 euro, cioè comunque sotto la media nazionale. Anche a Treviso il risparmio massimo sfiora i 1.000 euro, a Verona e Asti siamo intorno agli 800 euro all’anno.
In molte altre città, comunque, si può risparmiare rispetto alla famiglia media: a Pistoia, a Firenze, a Pisa, a Verona, ad Asti, a Brindisi, a Pesaro, a Perugia, La Spezia e Treviso.
Poco competitive, invece, Sassari, Foggia, Roma, Cagliari, Frosinone, Avellino, Ascoli Piceno e, in particolare, Genova e Aosta, dove i prezzi sono livellati verso l’alto dalla mancanza di concorrenza. Qui non è mai possibile fare una spesa a un costo inferiore alla media delle famiglie italiane.
Tabella convenienza città per città
Le catene più convenienti
Altroconsumo ha preso tre carrelli tipo (uno che predilige i leader di mercato e mischiati a marche commerciali, uno composto da sole marche commerciali della catena e il terzo che per ogni tipologia di prodotto sceglie sempre il più economico) e per ognuno ha segnalato le catene più convenienti. I primi classificati prendono 100 e gli altri punteggi più alti. Ad esempio un punteggio 110 significa che in quella catena si paga il 10% del più conveniente.
La classifica dei supermercati
Spesa con tutti i prodotti | |
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ESSELUNGA | 100 |
IPERSIMPLY | 100 |
IPERCOOP | 101 |
CONAD IPERMERCATO | 101 |
BENNET | 101 |
AUCHAN | 102 |
FAMILA SUPERSTORE | 102 |
CONAD SUPERSTORE | 103 |
IPER | 104 |
COOP | 104 |
FAMILA | 104 |
SIMPLY | 104 |
PANORAMA | 104 |
SIGMA SUPERSTORE | 105 |
CONAD | 105 |
CARREFOUR | 107 |
EUROSPAR | 108 |
PAM | 109 |
SUPER A&O | 110 |
CARREFOUR MARKET | 115 |
Spesa con prodotti a marchio commerciale | |
---|---|
U2 SUPERMERCATO | 100 |
CONAD IPERMERCATO | 100 |
CONAD SUPERSTORE | 102 |
IPERSIMPLY | 102 |
IPERCOOP | 102 |
COOP | 103 |
SIMPLY | 104 |
CONAD | 105 |
IPER | 109 |
ESSELUNGA | 110 |
BENNET | 110 |
FAMILA | 114 |
PANORAMA | 119 |
PAM | 121 |
SIGMA | 122 |
SUPER A&O | 122 |
CARREFOUR | 124 |
INTERSPAR | 125 |
EUROSPAR | 128 |
IL GIGANTE | 130 |
AUCHAN | 136 |
CARREFOUR MARKET | 144 |
Spesa con prodotti più economici | |
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EUROSPIN | 100 |
LIDL | 102 |
PENNY MARKET | 102 |
IN’S MERCATO | 102 |
LD MARKET | 105 |
PRIX QUALITY | 105 |
MD DISCOUNT | 108 |
AUCHAN | 109 |
D-PIÙ DISCOUNT | 110 |
TODIS | 114 |
ESSELUNGA | 114 |
IPER | 119 |
U2 SUPERMERCATO | 120 |
IPERCOOP | 121 |
FAMILA SUPERSTORE | 122 |
IPERSIMPLY | 123 |
CARREFOUR | 125 |
PANORAMA | 126 |
COOP | 128 |
BENNET | 130 |
INTERSPAR | 130 |
SIMPLY | 133 |
PAM | 138 |
CONAD IPERMERCATO | 139 |
SIGMA SUPERSTORE | 141 |
FAMILA | 143 |
EUROSPAR | 144 |
SUPER A&O | 144 |
CONAD SUPERSTORE | 146 |
CARREFOUR MARKET | 148 |
CONAD | 150 |