Cronaca

Pagani, il latitante Daniele Confessore usava un documento falso

Emergono nuovi dettagli sulla vicenda di Daniele Confessore, il latitante di Pagani arrestato poche settimane fa a Cava de’ Tirreni dopo quattro mesi di latitanza. Il 32enne, figura di spicco del clan Fezza-De Vivo, utilizzava un documento di identità falso come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Pagani, il latitante Daniele Confessore usava un documento falso

Nelle ore successive al suo arresto, sono finiti in carcere anche una donna ed il figlio, entrambi di Cava de’ Tirreni, accusati di aver fornito ospitalità al latitante nella loro abitazione della frazione San Pietro. Si tratta di una donna di 55 anni e di un ragazzo di 32, entrambi indagati per favoreggiamento aggravato dalla finalità di agevolare un’organizzazione mafiosa.

Nei loro confronti pesano due elementi: in primo luogo, il documento falso in possesso di Confessore, poi la copia dell’ordinanza di custodia cautelare trovata all’interno dell’abitazione. Ma non è tutto: in una camera da letto sono stati trovati gli abiti e gli effetti personali di Confessore il quale non avrebbe vincolo di parentela con i due che lo hanno ospitato.

Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali. È responsabile della redazione centrale del network giornalistico L'Occhio.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio