Cronaca

Lauree false ed esami fasulli: in 43 nei guai all’Università di Salerno

Sono 43 gli indagati per la vicenda delle lauree false all’Università di Salerno. Esami mai sostenuti grazie ai quali si conseguivano le la lauree: ieri, mercoledì 1 marzo, è iniziata l’udienza preliminare per discutere la posizione di 43 persone tra studenti e genitori che rischiano di finire a processo come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Esami fasulli e lauree false all’Università di Salerno, 43 nei guai

In 6 almeno hanno chiesto accesso ai riti alternativi tramite patteggiamenti, riti abbreviati e messe alla prova. L’indagine riguarda 34 carriere universitarie falsate, con la Guardia di Finanza che ha ricostruito ben 70 e oltre capi d’accusa in seguito alla denuncia sporta dall’allora rettore Aurelio Tommasetti.

La vicenda

Gli accertamenti delle Fiamme Gialle sono stati avviati in seguito alla denuncia presentata dallo stesso Ateneo, che tramite l’Audit interno aveva rilevato delle irregolarità nella procedura di immatricolazione di due studenti, i quali erano iscritti alla Facoltà di Medicina, pur senza essersi classificati in posizione utile nella graduatoria unica nazionale di merito dei test d’ingresso.

In quell’occasione, era subito emerso che l’iscrizione era stata effettuata materialmente da un dipendente dell’Università (Carmine Leo, 65 anni), attraverso l’accesso abusivo al Sistema Informatico di Segreteria. I successivi approfondimenti investigativi hanno evidenziato inoltre che l’indagato era solito utilizzare le proprie credenziali per attestare falsamente esami universitari in realtà mai sostenuti dagli studenti beneficiati, in cambio di regali (particolare curioso, anche fumetti da collezione).

Determinante si è rivelato il contributo del secondo indagato, sempre un dipendente amministrativo (Carmine Cioffi, 53 anni), che indirizzava al collega quegli universitari che, essendo venuti a conoscenza del meccanismo di frode, chiedevano di essere “aiutati” in qualche modo.

Altra condotta di rilevanza penale posta in essere da Carmine Leo sempre in pregiudizio dell’Università – era quella di far risultare gli studenti in fasce di reddito favorevole, senza tener conto delle reali condizioni economiche delle famiglie, cosi da consentire un indebito risparmio nel pagamento delle tasse di iscrizione.

Le indagini dei Finanzieri del Nucleo PEF di Salerno hanno consentito di ricostruire, in tutto, 34 casi di carriere universitarie artefatte, molte delle quali culminate nel conseguimento del titolo di laurea. Fondamentale si è rivelata la collaborazione dell’Ateneo che, anche al fine di evitare ulteriori manipolazioni, ha subito sospeso Carmine Leo e, successivamente, su richiesta di questa Procura della Repubblica, ha pure congelato il sistema informatico, consentendo l’acquisizione di tutte le necessarie fonti di prova.

Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali. È responsabile della redazione centrale del network giornalistico L'Occhio.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio