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Le dichiarazioni di Gerardo Rosania, compagno di Cecilia Francese

BATTIPAGLIA. Il neo sindaco Cecilia Francese, ha avuto parole di ringraziamento per il suo compagno, Gerardo Rosania – ex sindaco di Eboli. «È stato un grande sindaco di Eboli e spero di riuscire a fare un decimo di quello che ha fatto lui». Rosania, non è stato un sindaco qualunque: ha combattuto l’abusivismo e la camorra.

Dal 1998 al 2001 fece abbattere 472 villette abusive costruite dagli anni Sessanta agli anni Ottanta sul demanio pubblico, lungo la fascia costiera ebolitana. Nell’azione di abbattimento delle 472 villette, fu risparmiata la villa di Pasquale Galasso, braccio destro del boss camorrista Carmine Alfieri, diventata poi “Villa Falcone-Borsellino”.

Una coppia “particolare” visti i diversi trascorsi politici: l’uno, esponente e consigliere regionale di Rifondazione comunista; l’altra, una civica appoggiata dal centrodestra e con un passato tendenzialmente di destra. «Ho seguito questa campagna soprattutto da un punto di vista affettivo – dichiara Rosania– e ho offerto solo un po’ di consulenza in merito alle questioni più scottanti. Quello che ho visto è un grande risultato arrivato alla fine di un lavoro lunghissimo cominciato nel lontano 2009. Già allora Cecilia ottenne un risultato eccezionale, quasi seimila voti con una sola lista e già allora si capì subito che era una candidata profondamente radicata sul territorio. Cecilia è la candidata della gente di Battipaglia. È scattato un meccanismo di identificazione reciproca tra il candidato e la città. In questi anni ha fatto enormi sacrifici, ha lavorato tantissimo ed è cresciuta. Ha studiato come se fosse una nuova specializzazione da acquisire e poi è stata sempre presente tra la gente, nei quartieri».

L’ex primo cittadino ebolitano è pronto a dare una mano alla sua consorte, ma guai a pensare che sarà il prossimo city manager: «Sicuramente sarò al suo fianco. C’è chi già mi dava come prossimo city manager di Battipaglia. Chi ha fatto circolare queste voci non conosce né me né Cecilia. Siamo entrambi contrari a nominare parenti e amici. Io non mi sono proposto e Cecilia non me l’ha mai chiesto perché ragioniamo allo stesso modo» ha concluso l’ex consigliere di Rifondazione Comunista.

Fonte: (Articolo di Angela Caso, La Città)

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