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Legge Severino, elezione di De Luca sempre piĆ¹ complicata

SALERNO. E’ competente il giudice ordinario, e non il Tar, ad applicare la Legge Severino nei confronti dei politici condannati che ricadono sotto le conseguenze di questa normativa.

Lo ha deciso la Cassazione nell’ordinanza 11131 depositata oggi. Si complica ancora di piĆ¹ la situazione di Vincenzo De Luca, condannato per abuso dā€™ufficio ed oggi candidato alle Regionali del prossimo 31 maggio. Quando un amministratore locale ĆØ colpito dalla sospensione per la legge Severino ā€œnon ĆØ attribuita alla pubblica amministrazione alcuna discrezionalitĆ  in ordine allā€™adozione del provvedimento di sospensione; la sospensione opera di diritto al solo verificarsi delle condizioni legislativamente previste e per il tempo previsto dal legislatoreā€. I ricorsi dovranno dunque essere presentati al tribunale ordinario e le norme di incandidabilitĆ  e dei politici condannati hanno effetto automatico. Nel caso degli amministratori locali, i prefetti non possono fare altro che prenderne atto e scrivere i relativi provvedimenti. ā€œNella valutazione della incidenza di una sopravvenuta sentenza non definitiva di condanna lā€™opzione del legislatore ā€“ afferma la Cassazione ā€“ ĆØ chiaramente orientata nel senso di una temporanea compressione del diritto soggettivo dellā€™eletto, allo svolgimento del mandato, per un tempo predefinito e secondo modalitĆ  del pari interamente delineate dalla leggeā€. Per cui ā€œle controversie sulla sospensioneā€ disposta dalla legge Severino ā€œsono devolute alla giurisdizione del giudice ordinarioā€. Resta comunque il fatto che ā€œal prefetto non ĆØ attribuito alcun autonomo apprezzamento in ordine allā€™adozione del provvedimento di sospensione e non ĆØ consentito di modularne la decorrenza o la durata sulla base della ponderazione di concorrenti interessi pubbliciā€.

fonte Noisalerno.it

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