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Lettera minatoria alla Francese: nel '2000 era giĆ  toccato al compagno Rosania

BATTIPAGLIA.Ā Nel 2000 Gerardo Rosania si apprestava a vivere il secondo mandato consecutivo come sindaco di Eboli. Ricevette una busta con un proiettile a Palazzo di CittĆ . Destinatari il primo cittadino e il suo vice, Antonio Manzo. Un modo per far capire che il pugno duro di Rosania sulle centinaia di abitazioni abusive abbattute sulla litoranea di Eboli non aveva fatto piacere alle organizzazioni camorristiche sul territorio. A Rosania fu affidata la scorta. Oggi, lā€™ormai ex sindaco di Eboli (ed ex consigliere regionale) vive la stessa triste esperienza come compagno della sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese.

Ā«Ćˆ un fatto di una gravitĆ  inaudita ā€“ commenta Rosania ā€“ ĆØ molto strano che questa lettera con il proiettile sia stata recapitata prima della proclamazione della giunta e del consiglio comunale. Personalmente non credo alle coincidenze. Speriamo sia solo lā€™atto di uno stupido che non conosce Cecilia e che soprattutto non ĆØ a conoscenza del fatto che lei, se pungolata e provocata sotto questi aspetti, reagisce con maggiore caparbietĆ . Di certo, Cecilia andrĆ  avanti per la sua strada. Non ĆØ una che si lascia intimorire facilmente. E lo sanno bene i suoi amici e alleati che hanno esposto i cartelli con la scritta ā€œio non ho pauraā€. ƈ esattamente ciĆ² che avrĆ  pensato Cecilia dopo aver visto la lettera minatoria. Si tratta della sua reazione classica, del suo modo di essere. Da questo punto di vista ĆØ una ragazza molto forte e dopo un fatto del genere sono sempre piĆ¹ convinto che Battipaglia abbia fatto la scelta giusta individuandola come sindacaĀ».

Rosania non si sbottona sulla presunta origine della lettera: Ā«Non so se si tratti di un episodio isolato o di un atto legato alla camorra. Ho detto a Cecilia che non occorre allarmarsi, ma neppure abbassare la guardia e sottovalutare i fatti. Un poā€™ di attenzione non guasta mai. Questa lettera puĆ² rappresentare qualsiasi cosa: il gesto di un mitomane o di uno squilibrato, ma anche un segnale molto piĆ¹ preoccupante. Non bisogna spaventarsi o farsi prendere dal panico. Non lasciamoci intimorire. Serve solo grande accortezza. Sono certo che Cecilia non avrĆ  paura, perchĆ© sa che puĆ² contare su amici che staranno ancora piĆ¹ attenti a leiĀ». Ā«La scorta a Cecilia? Sono altri che valuteranno ā€“ prosegue Rosania ā€“ lā€™opportunitĆ  di una scelta del genere.

ƈ chiaro che Battipaglia ĆØ una realtĆ  molto piĆ¹ ricca e dinamica di Eboli, ci sono interessi importanti e tutto ĆØ possibile. Cecilia saprĆ  come muoversi e le forze dellā€™ordine sceglieranno la strada migliore da percorrereĀ». Lā€™ex sindaco di Eboli ricorda lā€™episodio simile capitatogli sedici anni fa: Ā«Ricordo bene quel momento. Non ebbi paura allora, neppure quando decisero di affidarmi una scorta. Ero piĆ¹ in ansia per i miei familiari. Non per me. E ora sono preoccupato per CeciliaĀ». Nel merito della parte della lettera minatoria in cui viene nominato lo stesso Rosania (soprannominato Jerry), lā€™ex sindaco fa sapere che Ā«non ho letto bene questa missiva e non so a cosa si fa riferimento.

So solo che quando furono abbattute le ville abusive sul litorale di Eboli, dal 1998 al 2001, non ne fu risparmiata alcuna. Abbiamo fatto da apripista nella lotta al patrimonio dei camorristi e anche nella confisca, visto che una delle ville fu risparmiata per diventare il simbolo della lotta alla camorraĀ». Rosania fece abbattere 472 villette abusive costruite dagli anni Settanta agli anni Ottanta lungo la costa ebolitana. Fu risparmiata la villa di Pasquale Galasso, braccio destro del boss camorrista Carmine Alfieri, diventata poi ā€œVilla Falcone-Borsellinoā€.

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