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Liste e firme, l'autogol politico di Ciotti. Poi l'accusa: «Disparità di trattamento al Comune»

BATTIPAGLIA. Errori, mancanze e ritardi: lo staff di Pietro Ciotti è al lavoro per riportare l’ex sindacalista nel gruppone dei candidati a sindaco di Battipaglia dopo la clamorosa esclusione decisa dalla commissione elettorale. Su ognuna delle tre liste elettorali presentate alla segreteria generale del Comune di Battipaglia da Ciotti, infatti, c’erano degli errori.

Per quanto riguarda la prima lista consegnata, i sottoscrittori erano solo 54, quando ne occorrevano 200. Sulla seconda lista, invece, mancavano i timbri di giunzione sulle pagine. La terza lista sarebbe stata presentata una decina di minuti dopo il termine di consegna, fissato. Le rigidità al Comune. Ciotti lancia pesanti accuse e sulla gestione della presentazione delle candidature. «Sabato mattina, al Comune, abbiamo registrato una disparità di trattamento utilizzata dalla macchina comunale, che ha evidenziato rilievi ad alcune liste, consentendo loro di integrare documenti, sanare incongruenze anche all’istante – afferma – è accaduto persino che una lista sia stata presentata il venerdì e poi ritirata per essere ripresentata il sabato.

Noi abbiamo trovato rigidità da parte degli uffici. Al punto che non si trovava nella documentazione presentata un documento di un candidato, e quando questo è stato trovato nel plico si è persino annotato l’orario, le 12.08. Nonostante i presentatori fossero lì presenti per la consegna in orario perfettamente regolare». Ciotti ha aggiunto che «pur in presenza di vizi formali, dettati da modelli confusi, non solo a noi non sono stati fatti rilevare tali vizi, cosa che invece è accaduta agli altri consentendo di sanarli, ma sono stati annotati con rigidità. Ad alcuni è stata data possibilità di porre rimedio, ad altri si è prodotto rigore assoluto, che riteniamo una pesante iniquità». Il precedente alla Regione.Appena un anno fa, Ciotti era stato escluso come candidato al Consiglio regionale perché su un documento mancava la sua firma. Si creò un caso, spento in poche ore dallo stesso Ciotti, che rinunciò a presentare ricorso al Tar.

L’esclusione dalla competizione elettorale per le comunali a causa di vizi formali sembra il remake dello scorso anno. Un caso singolare, giacché l’errore formale si è ripetuto due volte di seguito su due diverse competizioni elettorali, a carico di chi non è esattamente un novellino della politica ed ha esperienza decennale come sindacalista. La rabbia dei candidati. La notizia dell’esclusione di Ciotti è stata accolta con rammarico dai candidati al consiglio comunale inseriti nelle tre liste La Città che Verrà-Costruire Futuro, Battipaglia da Cambiare e I Democratici di Battipaglia. C’è anche chi ha abbandonato le “tre caravelle” (come Ciotti aveva definito le sue liste), nell’attesa di trovare altre sistemazioni.

È il caso di Rifondazione Comunista, che potrebbe stringere accordi col centrosinistra, rappresentato daEnrico Lanaro. Da Rifondazione, partito guidato da Tiziano Smaldone, non sono giunte però dichiarazioni ufficiali. I Dem e l’onore delle armi. Sull’esclusione di Ciotti interviene il segretario provinciale del Pd, Nicola Landolfi. D’altra parte, l’ex sindacalista è tesserato Pd, salvo rompere col partito per candidarsi da civico. «Sono dispiaciuto per l’esclusione di Ciotti – dice Landolfi, candidato con Lanaro – mi auguro che le sue liste possano essere recuperate e che si tratti di errori superabili in sede di ricorso». Lanaro, invece, dice di aver chiamato ieri Ciotti «per esprimere tutta la mia solidarietà».

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