Economia

Ludopatia, il virus del gioco compulsivo si diffonde in rete. Campania non immune

SALERNO. La ludopatia conquista internet. Il gioco compulsivo è da tempo riconosciuto come uno dei problemi sociali del ventunesimo secolo, aiutato dalla proliferazione dell’azzardo. Le forme di contrasto tentate con le (poche) leggi finora proposte non hanno limitato il problema, che anzi ha trovato terreno fertile nella rete. Il gioco online rappresenta ormai la seconda realtà più grande del settore gambling, ma con meno limitazioni.

L’industria dell’azzardo è ancora dominata dalle slot machine, che da sole coprono più della metà del settore. Il 56% per la precisione, mentre l’online arriva a fatica al 16%. Essendo tra l’altro composto per lo più da puntate sulle stesse slot machine, trasportate sul virtuale per risultare di accesso più rapide per i giocatori. Verrebbe però da chiedersi come mai internet non ha trovato l’opposizione alle specialità live mostrata dal governo.

Le macchinette vanno verso una riduzione del 30%, perdendo circa 140.000. Per ora solo una promessa, ma già parlarne significa che qualcosa può bollire in pentola. L’ippica ha ricevuto una piccola stangata dalla Legge di stabilità 2017, che ne limita il volume di gioco e aumenta le tasse da versare allo Stato. Ma l’online? Forte di un controllo stretto da parte di AAMS, internet gode di una certa libertà nella quantità di denaro. In fondo non si può vedere qualcuno che scommette tanto (e a volte troppo) davanti al proprio PC, al contrario di quanto accade in mini-casinò e centri scommesse.

Il gioco d’azzardo online non è però un fattore da sottovalutare. La maggior parte dei giocatori internauti sono infatti giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni. È probabile che l’abitudine verrà mantenuta nel prosieguo degli anni, portando la percentuale di ludopati ad alzarsi. La patologia è difficile da riconoscere, anche perché può impiegare anche due anni per manifestarsi. Il procedimento è sempre lo stesso: si inizia giocando poco e poi si alza la posta, cercando quel brivido di scommettere che all’inizio arrivava da una puntata di 2€ e con il tempo richiede cifre molto più alte. Molto complicato riuscire a riconoscere la propria dipendenza, e per questo non è semplice fare stime precise. Si calcola comunque che i ludopati in Italia sfiorino il milione. Già parlarne è il primo passo per uscire dal tunnel: tre persone su quattro risolvono il problema, una volta confidato a un amico o parente.

La Campania non è certo esente dal fenomeno ludopatia. Napoli è un polo di attrazione per gli scommettitori di tutta la regione, presentando circa 15.000 slot machine sul territorio cittadino. Gli sforzi maggiori di Stato ed enti locali sono stati profusi per contrastare il gioco illegale, che pare in netto calo. Ma non solo il capoluogo riunisce giocatori di tutti i tipi: la provincia di Salerno è tra le più attive nel settore, confidando nelle tante “bollette” che vengono pagate dai cittadini ogni settimana.

Rispetto ad altre zone d’Italia, in Campania si mantiene forte l’abitudine di giocare a Lotto e Bingo. Specialità meno praticate al settentrione, che invece mantengono una tradizione radicata per i campani. L’online inoltre ha portato nel meridione italiano i casinò, che nel nostro Paese esistono solo da Sanremo in su. Una tentazione non da poco per gli abitanti del sud, che possono avere giochi di ogni genere a portata di mano. Attenzione allora a internet, nuovo strumento di diffusione del virus chiamato ludopatia.

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