Cronaca

Lungomare nel degrado, Lambiase tuona: «Spiagge libere senza bagnini»

SALERNO. Gianpaolo Lambiase, il consigliere comunale di Salerno per tutti, serve alla stampa su un piatto d’argento due questioni legate al degrado e all’abbandono nel contesto delle spiagge libere salernitane e sulla depurazione delle acque. E rincarando la dose, il consigliere, sventola i dati Arpac sulla balneabilità del mare: «Fino a giugno – spiega – il nostro mare non era balneabile, ore invece lo è». Una storia vecchia che fa riferimento ai prelevamenti dei campioni (in special modo a termine delle piogge).

Attualmente il divieto di tuffarsi è presente a Santa Teresa (a causa della vicinanza ai porti commerciali e turistici) «ma mi sembra che lì la gente continui a farsi il bagno senza che nessuno lo impedisca». e altre zone interdette alla balneazione, sono tutte vicine ai porti, ma, spiega Lambiase «ogni giorno i salernitani continuano a fare il bagno proprio in quelle aree». Una denuncia scottante che è strettamente collegata al sistema depurazione e fognature, che a Salerno resta un argomento a dir poco acceso «Sulle spiagge libere manca la sorveglianza – spiega il consigliere comunale – Non ci sono segnalazioni sulla qualità dell’acqua, mancano i bagnini, E anche quando vengono pulite, il giorno dopo ritornano a essere sporche. Sarebbe opportuno istituire la figura di bagnini comunali. Non dico uno per ogni spiaggia, ma almeno due o tre persone che “pattugliano” tutte le spiagge evitando, come è accaduto la scorsa settimana, che qualcuno anneghi. E se proprio non ci possono essere bagnini comunali, come accade in Romagna, sarebbe il caso che i vigili urbani pattugliassero le spiagge vietate alla balneazione e multassero chi ignora i divieti».

Per Lambiase, questo «è un problema di salute pubblica» e in ogni caso, «in una città che vuole investire sul turismo – aggiunge – la qualità dell’acqua di mare e i servizi sulle spiagge libere, sono di fondamentale importanza». I servizi. Altra questione, sollevata dal consigliere, è quella che «su alcune spiagge libere è stato affidato a cooperative il servizio di fitto di ombrelloni e sdraio, ma senza assolvere a tutti gli altri impegni che, ad esempio, hanno gli stabilimenti balneari».

Un argomento che senza dubbio abbassa il prestigio del mare salernitano e che raccoglie proteste agghiaccianti protratte dai residenti, ai danni della Giunta. Dalla foce dell’Irno sino al sud, il quadro non è affatto dei migliori. Se si supera la Concordia per arrivare di fronte al lungomare cittadino e da Torrione a Mercatello è tutto uno slalom, dove chiunque si ritrova a schivare sacchetti di rifiuti come se stesse affrontando una competizione a ostacoli o come se fosse il personaggio di un gioco della play station. Le campane del vetro sono ricolme di immondizia, mentre il pavimento è completamento dissestato, questi elementi, insieme ad una vegetazione incolta, mettono a serio repentaglio la camminata delle persone anziane e la salute di qualunque essere umano. L’assessore Angelo Cammarano, nei giorni scorsi, ha sollecitato i servizi di igiene affinché facessero una vera e propria bonificazione della zona. Episodi tampone «che non risolvono il problema».

Fonte: La Città

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