Economia

Manutenzione della caldaia domestica: perché sfruttare i mesi estivi

Ogni abitazione dotata di un impianto di riscaldamento autonomo e/o per la produzione dell’acqua calda sanitaria deve fare i conti con i necessari interventi di manutenzione, non solo per rispettare quello che da anni è un obbligo di legge, ma anche per non trascurare un accorgimento fondamentale per la salute di chi vive in casa.

Purtroppo, ancora oggi gli incidenti e i casi di cronaca legati ai malfunzionamenti degli impianti di riscaldamento si susseguono nel corso dei mesi invernali, soprattutto quando le caldaie sono installate negli ambienti interni.

Parlare di riscaldamento domestico quando la colonnina di mercurio sfiora i 35°C in tutta la penisola e i climatizzatori lavorano a pieno regime per rinfrescare case ed uffici può sembrare fuori luogo, eppure i mesi estivi rappresentano senza dubbio il momento più indicato per provvedere alla manutenzione degli impianti termici.

Dal momento che i sistemi di riscaldamento non torneranno in funzione prima di novembre, in queste settimane è possibile programmare semplici interventi di verifica dell’integrità e della funzionalità delle caldaie, ma anche eseguire lavori più importanti, come la completa sostituzione di un vecchio impianto con uno più moderno ed efficiente dal punto di vista energetico.

Così, eventuali guasti o imprevisti, che sempre possono verificarsi nel corso dei lavori, di certo non potranno creare gravi disagi e la caldaia sarà pronta a tornare in piena efficienza con l’arrivo dell’inverno.

Come accennato già in precedenza, per legge tutte gli impianti di riscaldamento domestici e le caldaie a gas devono essere sottoposti a controlli periodici. In più, come stabilito dalle normative entrate ufficialmente in vigore nel 2013, le verifiche possono essere effettuate solo da tecnici ed imprese autorizzate.

La normativa DPR 74/2013

 

La manutenzione dell’impianto di riscaldamento e la valutazione del suo rendimento energetico sono obblighi di legge, come sancito dagli articoli 7 e 8 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 74 del 16 aprile 2013.
I proprietari di casa sono tenuti ad affidare ad un’azienda autorizzata le verifiche sul funzionamento della caldaia e il corretto smaltimento dei fumi, ripetendo la revisione con la frequenza indicata dai tecnici (e generalmente riportata anche sul manuale della caldaia), che varia da una volta all’anno a una ogni quattro anni.
Tra i doveri delle ditte che si occupano della manutenzione degli impianti, invece, rientra quello di redarre con attenzione il certificato che riporta tutti gli interventi, le riparazioni e le sostituzioni di componenti danneggiate effettuate nel corso degli anni.

Impianto da sostituire? È ancora possibile usufruire dell’Ecobonus

 

Per la sostituzione degli impianti di riscaldamento e, più in generale, degli impianti termici negli stabili condominiali, continuano ad essere valide le agevolazioni fiscali dell’Ecobonus, prolungate anche per tutto il 2017.

Alla detrazione fiscale del 50% prevista per gli interventi di ristrutturazione edilizia sugli edifici già esistenti (fino ad un tetto massimo di 100.000 euro), si aggiunge infatti quella del 65%, valida per tutte le modifiche tese ad incrementare l’efficienza energetica dell’abitazione.

L’eventuale ammodernamento dell’impianto termico condominiale può avvantaggiarsi di questa seconda tipologia di sgravi fiscali, valida anche per l’installazione di pannelli per la coibentazione di pareti e soffitti, la sostituzione dei serramenti e l’implementazione di pannelli solari termici, recuperando le spese sostenute fino ad un massimo di 60.000 euro.

Affrontare i piccoli guasti: come interpretare i codici di errore delle caldaie

 

Se la periodica revisione dell’impianto di riscaldamento e gli interventi di manutenzione più importanti richiedono necessariamente l’assistenza di una ditta specializzata, a volte è possibile risolvere i piccoli malfunzionamenti della caldaia facendo riferimento al codice di errore visualizzato sul suo display e alle indicazioni riportate sul manuale di istruzioni.

Conoscere il significato dei codici di errore può essere utile anche per comunicare telefonicamente al proprio tecnico di fiducia la problematica riscontrata, così da accelerare il ripristino del corretto funzionamento dell’impianto, ad esempio nel caso in cui occorra provvedere alla sostituzione di un suo elemento.

Il significato dei principali codici di errore è solitamente riportato sul manuale della caldaia, ma con una rapida ricerca online è facile trovare siti web dedicati alla manutenzione degli impianti termici che permettono di consultare gli elenchi dei codici di tutti i principali modelli di caldaia delle marche più diffuse. Ad esempio, sul portale dimensionecaldaie.it sono riportati i significati dei codici di errore di molte tipologie di caldaia a marchio Ariston, Beretta e Vaillant. In più, sul sito sono anche presenti pagine dedicate ai più comuni guasti e alla loro riparazione, come ad esempio questa dedicata all’assistenza sulle caldaie Hermann.

Naturalmente, il consiglio è quello di astenersi dai tentativi di riparazione fai-da-te: anche se i moderni impianti installano sofisticati meccanismi di sicurezza, in grado, ad esempio, di bloccare l’erogazione del gas in assenza di fiamma o in caso di cali della pressione dell’acqua, rimane fondamentale affidare questo delicato compito esclusivamente a mani esperte.

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