Cronaca

Marcia dedicata a Vassallo: parla il fratello Dario

ACCIAROLI. In centinaia sono arrivati ad Acciaroli per partecipare alla marcia dedicata al sindaco pescatore, Angelo Vassallo, ucciso in un agguato a pochi metri dalla sua casa.

La marcia

“Angelo non era mio fratello era il fratello di tutti. Lui voleva realizzare dei sogni ma non per se stesso, per tutti”. Toccanti e commoventi le parole di Dario Vassallo, organizzatore della marcia della verità per Angelo e che con tali parole saluta i presenti per poi continuare:- “Angelo aveva una visione mondiale della politica e del come gestire il territorio e perciò è stato anche definito sul quotidiano Le Monde come il profeta assassinato della politica“.

Poi pian piano il tono di Dario si fa più duro e dice: -” Io e la mia famiglia vogliamo sapere perché alcune cose sono capitate a noi e a questo territorio. Perché quando sono arrivato alle sette e mezza di mattina sul posto attorno alla macchina di Angelo c’erano 17 persone e la strada non era transennata. Vogliamo sapere come mai a 50 metri c’è una casa e nessuno ha sentito nulla e perché i Carabinieri e la Caserma di Pollica mi hanno querelato tre volte. Noi non abbiamo nulla contro le forze dell’ordine, né contro la magistratura. Noi vogliamo chiarezza, perché questa mancanza di chiarezza ci provoca una sofferenza non solo mentale ma anche fisica.”

 

Presente, accanto a Dario Vassallo, la guardia del corpo sopravvissuta alla strage di Falcone, Angelo Corbo, che ha dichiarato che pur non avendo conosciuto personalmente il sindaco Vassallo, per quello che ha saputo di lui, gli ricorda Falcone che, come lui, si era messo contro tutti e aggiunge: ” Essere qui oggi è doveroso, perché l’archiviazione, per un omicidio del genere, è qualcosa di impensabile. Io sono una vittima e in quanto tale so cosa significhi non avere la certezza di sapere chi ci ha ammazzato, chi ci ha sottratto una parte della nostra vita”.

Significativo infine l’intervento di Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo, assassinata a Napoli l’11 Giugno del 1997. -“Non siamo noi quelli che devono sentirsi scomodi, e soli, ma le tante persone che purtroppo ancor oggi si impegnano affinché nulla cambi, affinché le nostre terre e città siano senza dignità. Quando hanno assassinato mia madre, quando hanno ucciso Angelo, hanno ucciso NOI. Quindi, per questo, in tanti oggi siamo qui, per dimostrare che la dignità non è mai in vendita, che la libertà non è mai in vendita“.

 

Marcia dedicata a Vassallo: “Vogliamo la verità”

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