Cronaca

Marzia Capezzuti, le prime immagini del casolare dov’è stato trovato il corpo: “Abbandonata come un rifiuto”

Scomparsa di Marzia Capezzuti, mostrate a Chi l'ha Visto? le prime immagini del casolare abbandonato dove è stato trovato il corpo

La trasmissione Chi L’ha Visto? nel corso dell’ultima puntata andata in onda ieri, mercoledì 7 dicembre, ha mostrato per la prima volta le immagini del casolare abbandonato tra Montecorvino Pugliano e Pontecagnano Faiano, in cui è stato ritrovato il cadavere di Marzia Capezzuti.


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Una stanza del casolare abbandonato

Per avere la certezza che quel corpo sia della 29enne milanese scomparsa lo scorso 8 marzo bisognerà attendere – dunque – i risultati del test del Dna. Risultati che saranno utili anche a ricostruire l’esatta dinamica dell’omicidio: da un primo esame, sul cadavere sarebbero state riscontrate lesioni al braccio destro, all’altezza delle costole e alle gambe ed anche, a quanto pare, all’osso ioide. Tuttavia, la conferma arriverà solo tra 4 mesi: è questo il tempo stabilito dal medico legale per depositare i risultati dell’autopsia.

Marzia Capezzuti, le prime immagini del casolare dov’è stato trovato il corpo

All’interno della casolare abbandonato gli inquirenti hanno trovato, vicino un muro, le impronte di una mano. I polpastrelli delle cinque dita sono ben visibili A chi appartengono? Una domanda alla quale solo gli accertamenti delle forze dell’ordine potranno dare una risposta.


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L’impronta digitale

Vicino alle impronte digitali c’era una vecchia cassapanca: è lì che è stato rinvenuto il corpo privo di vita della giovane donna. Un elemento che lascia un unico sospetto: quelle impronte, forse, appartengono a colui che ha trascinato il cadavere della 29enne? Per stabilirlo occorreranno naturalmente esami approfonditi.


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La vecchia cassapanca

All’interno del casolare anche una cartuccia

All’interno del casolare abbandonato in località Santa Tecla, gli inquirenti hanno ritrovato anche una cartuccia. Si tratta di un elemento importante se dovesse risultare compatibile a una delle munizioni sequestrate in casa Vacchiano lo scorso mese di giugno.


 

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La 29enne Marzia Capezzuti

“Abbandonata come un rifiuto”: ipotesi morte per soffocamento

Si attende l’esito del test del Dna sul corpo trovato a Montecorvino Pugliano lo scorso 25 ottobre per avere la certezza che sia quello di Marzia Capezzuti. In merito non ha dubbi l’avvocato Nicodemo Gentile. Il legale, infatti, ha affermato: Marzia è stata trasportata e scaricata come un residuo, un rifiuto”.

Stando ai primi accertamenti eseguiti sul cadavere, sarebbero state riscontrate lesioni  al braccio destro, all’altezza delle costole e alle gambe ed anche, a quanto pare, all’osso ioide. Elementi che fanno pensare ad una morte per soffocamento.

Marzia picchiata, maltrattata e forse anche violentata

Quanto è emerso finora dalle indagini è a dir poco agghiacciante: Marzia sarebbe stata picchiata, maltrattata e abusata dalla famiglia che la ospitava solo per ricevere i soldi della pensione. La 29enne -infatti – era affetta da una patologia cognitiva e percepiva una pensione di oltre mille euro. Quei soldi sono stati prelevati dal bancomat anche dopo la sua scomparsa? Da chi esattamente? È questo un altro nodo ancora da sciogliere.


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Una foto di Marzia inviata da uno spettatore durante la trasmissione “Chi l’ha Visto?'”

La storia ha sconvolto la comunità di Pontecagnano Faiano e non solo. In molti hanno denunciato ( anche in forma anonima) il caso della giovane Marzia. Un telespettatore durante una puntata di “Chi l’ha Visto?” ha inviato una delle ultime foto della 29enne.

Ha il volto pieno di lividi, stanco e privo di energie, Una immagine che parla da sola e che potrebbe confermare  le violenze subite. Anche se la 29enne milanese ha raccontato a chi ha scattato al foto di essere caduta dalle scale. Una tesi questa, al vaglio degli inquirenti, ma ritenuta poco credibile.

Chi sono gli indagati

Gli indagati per omicidio e occultamento di cadavere sono saliti a 7. Si tratta di M.V, sorella dell’ex fidanzato di Marzia, al compagno D.N, ai figli V.V e A.V, a S.N e agli amici di famiglia. Identici capi di imputazione per gli altri indagati, eccetto che per la ragazza minorenne che risponde soltanto delle prime contestazioni.

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