Cronaca

Marzia Capezzuti, parla il testimone: “Hanno fatto del male anche ad altre ragazze”

"I servizi sociali seguivano la giovane ma certo potevamo fare di più, tutti", quello che ha dichiarato il sindaco

Continua ad infittirsi sempre di più nelle ultime ore il giallo di Marzia Capezzuti, scomparsa a Pontecagnano Faiano da oltre un anno: arriva la dichiarazione di un altro testimone. “Hanno fatto del male anche ad altre ragazze”. Solo due giorni fa è stato ritrovato un cadavere, ipotizzando possa essere lei, proprio tra i boschi della città.

Marzia Capezzuti, la dichiarazione del testimone

A parlare è anche il sindaco Giuseppe Lanzara che, secondo quanto riportato dal Mattino, fornisce la sua triste chiave di lettura di un caso quasi volto alla fine: “I servizi sociali seguivano la giovane ma certo potevamo fare di più, tutti”.

“Sapevo dell’esistenza del caso e delle problematiche annesse come sapevo che ad assistere la ragazza vi fossero gli uffici preposti. Sono stato informato dagli stessi dipendenti della presunta scomparsa di Marzia quando ne è stata fatta denuncia e, contestualmente, sono stato documentato su tutte le procedure messe in campo per tutelarla e sostenerla. Anche in questo caso, il dialogo ci ha aiutato a comprendere meglio, per quanto possibile, le dinamiche di una vicenda davvero drammatica”.

Le azioni messe in campo dai servizi sociali

Ma quali sono state le azioni messe in campo dai servizi sociali comunali? “I servizi sociali hanno fatto tutto il possibile per aiutare questa giovane donna: hanno parlato con lei, l’hanno accompagnata in ospedale per verificare se avesse subìto violenza, sono entrati nella casa in cui abitava ed in separata sede le hanno chiesto se fosse vittima di vessazioni. Le dirò di più: Marzia, in quanto residente a Milano, era in carico ai servizi sociali di quella città, a cui abbiamo scritto sollevando le problematiche più volte evidenziate, senza mai ottenere risposta. Inoltre, i minori che vivono in quell’abitazione sono monitorati dai nostri uffici. Ciò significa che il caso non è stato mai perso di vista, mai”.

È stato fatto tutto il possibile?

Eppure viene da pensare se sia veramente stato fatto tutto il possibile oppure c’era un modo per evitare l’ennesima tragedia? “Non risulta nessuna negligenza, nessuna anomalia. Formalmente ogni azione è stata intrapresa per aiutare Marzia. Se poi mi chiede se tutti potevamo fare di più la risposta è: sì. Ciascuno di noi ha il dovere morale di adoperarsi al massimo per gli altri: io come sindaco, gli assistenti sociali e le forze dell’ordine come professionisti, i vicini di casa come persone informate sui fatti, i familiari come figure di riferimento. Ma questo è un altro discorso, ben più ampio e più complesso. Quando accadono vicende come questa ognuno deve interrogarsi e la risposta non può che essere: dovevamo fare di più, tutti”.

Il quadro vissuto da Marzia

Ma come può essere definito il quadro in cui ha vissuto Marzia? “Un quadro difficile, come tanti in Italia. Fenomeni quali la dispersione scolastica, la microcriminalità, l’uso di sostanze stupefacenti e via dicendo sono difficili da scardinare. È evidente che Marzia non avesse scelto un luogo accogliente e sicuro in cui stare. D’altro canto lei stessa proveniva da anni di comunità e di solitudine, di incertezza e di abbandono”.

Solo ieri a Chi l’Ha Visto si è tornato a parlare di Marzia, è andato in onda proprio l’intervento della cognata Barbara.

Trovato un cadavere a Pontecagnano, il test del Dna dirà se è Marzia Capezzuti

Le ricerche sono state coordinate dalla procura di Salerno che mantiene il massimo riserbo. Per dare un nome ai resti umani sarà eseguito un esame del Dna. Nelle scorse settimane, la trasmissione di Rai3 ‘Chi l’ha visto?’ aveva acceso i riflettori su un caso di scomparsa proprio a Pontecagnano, che riguarda Marzia Capezzuti, 29enne originaria di Milano, della quale non si hanno notizie dal primo giugno dello scorso anno.

Marzia negli anni scorsi si era trasferita in provincia di Salerno dalla famiglia del compagno, Alessandro, morto nel 2019. Anche dopo il decesso la ragazza era rimasta a Pontecagnano in casa con la cognata Barbara, intervistata anche da Chi l’ha visto?

Il casolare abbandonato

Il cadavere è stato ritrovato nei pressi del bosco San Benedetto, lungo la strada per il campo sportivo di Faiano. Come è stato dichiarato nella puntata di questa sera, 26 ottobre, di Chi l’ha visto? che i proprietari del casolare abbandonato non conoscono gli indagati.

Gli indagati

Un fascicolo d’inchiesta, come rivelato dalla stessa trasmissione televisiva, era stato aperto dalla procura di Salerno per omicidio e occultamento di cadavere. I magistrati hanno iscritto nel registro degli indagati cinque persone. Non è escluso che le ricerche dei militari dell’Arma siano legate a questo caso.

Gli indagati sono la suocera, la cognata, il marito, il figlio di quest’ultima ed infine il titolare dell’autofficina che raggiunto dai microfoni del programma di Rai 3 Chi l’ha Visto ha spiegato di non aver mai visto Marzia. Proseguono, dunque, accertamenti e ricerche, anche se la sensazione è che i carabinieri siano sulle tracce di un cadavere. Del resto, gli indagati sono accusati di omicidio ed occultamento di cadavere.

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