Cronaca

È sostanzialmente fermo il mercato del miele, emergenza generale: la Campania senza miele

Il mercato del miele è letteralmente out, questo si evince dalle dichiarazioni di Vera Buonuomo, Presidente COPAGRI Campania, alla luce della diffusione di ieri dell’analisi del mercato apistico e delle prime valutazioni sui danni economici per la campagna produttiva del 2019 (realizzata dall’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare “Ismea”).

Apicoltura, settore in crisi: la Campania senza miele

Oltre ad azzerare la produzione del miele, il maltempo ha causato ingenti problemi alle famiglie che, in questo periodo, sono alla massima espansione e dovrebbero essere nel loro picco produttivo. Il drammatico calo della produzione è stato, inoltre aggravato anche da altre cause – comunque legate al cambiamento climatico – come la maggiore presenza del gruccione (un uccello che si nutre di api, vespe, calabroni e che attacca direttamente gli alveari) o della varroa (un acaro parassita che uccide le api). Oltre a questo, sono stati registrati anche casi di avvelenamento da fitofarmaci che hanno causato lo spopolamento degli alveari.

In Campania, dove l’apicoltura rappresenta una forte fonte di reddito per:

  • 1.100 operatori
  • 2.941 apiari
  • 13.208 sciami

e conta 76.876 mila alveari, quasi il 5% del totale nazionale, la situazione è critica, le produzioni risultano essere completamente azzerate o insignificanti. Le piogge costanti presso i comuni di Avellino e Benevento non hanno consentito né di produrre i mille fiori, né l’acacia.

Attualmente è in corso il raccolto del miele, ma le stime parlano di appena 5kg ad alveare. Alcune zone sono stati anche colpite da forti grandinate che hanno distrutto ogni fioritura. In provincia di Salerno qualche chilo di miele è stato portato a melario, ma non è sufficiente per giustificare la raccolta dei melari.

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