Mille minuti di te e di me

Oltre mille minuti per sbloccarsi. Un’eternità per un attaccante del suo calibro. Massimo Coda, in una notte di fine ottobre, si è ripreso la Salernitana. Un quarto d’ora per scacciare via le critiche, le ansie di un inizio di stagione poco soddisfacente. Prestazioni sotto tono, l’errore di Brescia che grida ancora vendetta, una condizione fisica tuttora non eccelsa.

Poi la luce, il goal, l’abbraccio dei compagni. Una situazione quasi dimenticata per Coda che da quella rete “di petto” al Genoa aveva grattato il fondo e aspettato più di un anno. Due marcature che mettono in risalto le sue migliori qualità (e anche l’errata valutazione, in questo caso, del portiere frentano di certo non irreprensibile nelle circostanze): il tiro da lontano e la furbizia nel farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Ora, avanti, verso un nuovo obiettivo. Segnare sotto la Sud e sentire l’abbraccio caloroso dell’Arechi. Passando, parafrasando Baglioni, da mille minuti/giorni di te e di me a Poster.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio