Cronaca

Minacce di morte, i dipendenti della “Quiete” sono esasperati

CAPEZZANO. Paura e caos da questa mattina alla casa di cura “la Quiete”.
I dipendenti, dopo l’ennesimo colloquio con la proprietà, per far sì che vengano pagate tutte le mensilità arretrate, questa mattina hanno minacciato, salendo sul tetto, di buttarsi di sotto.
Una minaccia alquanto forte per molti padri di famiglia che da più di un anno non ricevono lo stipendio pur lavorando in modo giusto ed adeguato.
Sul posto ci sono 6 pattuglie dei Carabinieri, un autoambulanza e i Vigili del Fuoco.
Inoltre, i dipendenti hanno bloccato l’ingresso della Casa di Cura, con una macchina, quest’ultima è incendiabile.
Il segretario generale Cgil, Angelo De Angelis, commenta così:
“La situazione Funzione Pubblica è esasperata. I lavoratori de La Quiete, così come quelli del Cedisa, strutture entrambe di proprietà dell’avvocato Calabrese, non percepiscono dalle 11 alle 14 mensilità.
Venerdì scorso in Prefettura c’è stato un incontro con tutti i soggetti istituzionali interessati, Agenzia delle Entrate, Equitalia, INPS, ASL Salerno, Regione Campania e la proprietà dei centri. Si era ipotizzato che le prestazioni sarebbero state pagate direttamente dalla ASL per bypassare la problematica debitoria delle due strutture. Alla riunione tecnica di quest’oggi in Prefettura, dove erano presenti ASL Salerno, Agenzia delle Entrate e INPS, invece, pare che ci sia stato un rallentamento nella risoluzione del problema e i lavoratori sono giustamente preoccupati e stanchi di aspettare. Oggi come Cgil scriveremo al ministro dell’Interno e al ministro della Salute”.

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