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Mitigazione del rischio idrogeologico in Campania: inchiesta sui fondi europei

Che la Campania sia una regione particolarmente colpita dalle avversità atmosferiche non è una novità.

Lo hanno dimostrato le violente perturbazioni che hanno colpito le nostre zone negli ultimi mesi: la forte ondata di maltempo che si è abbattuta su tutto il salernitano, ad esempio, ha lasciato dietro di sé enormi disagi sulla viabilità e le comunicazioni marittime; numerosi sono i danni ambientali, per non parlare di un’evacuazione complessiva di migliaia di persone dalle zone a rischio; naturalmente, si sono anche “abbattute” inevitabili e giustificate polemiche riguardo le palesi precarie condizioni delle strutture adibite al contenimento del rischio.

Ultima per ordine cronologico, nella lista dei danni apportati dalle violente precipitazioni dei giorni scorsi, è l’esondazione del  fiume Sele, che completa la mappa di allagamenti della zona, che hanno reso inagibili molte scuole salernitane, ma anche uffici e strutture pubbliche.

Ma non è di certo un problema attuale quello delle conseguenze del maltempo. Come il passato tristemente ci ricorda, l’alluvione di Sarno e Quindici del 1998 è stata solo uno dei “danni”, causati dal maltempo – e diciamolo, anche per una mancata attenzione in più da parte di chi doveva occuparsi della mitigazione dei rischi naturali -, tra i più grandi per dimensioni e vite umane coinvolte in questo disastro.

Ma il fiume Sarno non è l’unico pericolo esistente sul territorio.

In questi giorni si è molto parlato, oltre alle numerose esondazioni, di finanziamenti stanziati per riassettare e risanare le zone colpite dal maltempo. Ma, in realtà, si tratta di finanziamenti aggiuntivi in quanto esiste già alla Regione Campania, un programma per la mitigazione dei rischi naturali che dispone di onerosi fondi. Parliamo del POR Campania FESR 2007-2013.

Ma cos’è il POR Campania FESR 2007-2013?

“Il POR (Programma Operativo Regionale) è il documento di programmazione della Regione che costituisce il quadro di riferimento per l’utilizzo delle risorse comunitarie del FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale)  per garantire la piena convergenza della Campania verso L’Europa dello sviluppo”.

In altre parole, si tratta di un programma di interventi che hanno la priorità di essere eseguiti per lo sviluppo economico e culturale della Regione Campania nei confronti dell’Europa. Quindi, parliamo di sostenibilità ambientale e culturale, di ampliamento della produttività regionale, progetti sull’energia, miglioramento e avanguardia dei trasporti, ampliamento dell’informazione, sviluppo urbano e della qualità della vita, assistenza tecnica e cooperazione per lo sviluppo.
Naturalmente, questi interventi richiedono dei costi, altissimi costi. Ed è qui che interviene la Commissione Europea con i fondi che serviranno a coprire le spese.

Ogni intervento prioritario ha una lista di obiettivi operativi, nella quale rientrano anche i “Grandi Progetti”.

Per quanto riguarda il rischio idrogeologico in Campania, dobbiamo fare un salto nel passato e ripartire dal 1989.

Si conta che da allora ad oggi, gli interventi per mitigare il rischio idraulico e idrogeologico nella nostra regione, hanno richiesto una spesa complessiva di oltre 2 miliardi e 700 milioni di euro.
Le spese si dividono tra finanziamenti strutturali – interventi per ridurre la pericolosità, quindi richiedono costi molto alti – e finanziamenti non strutturali per ridurre il danno potenziale (evacuazioni, piani d’emergenza, monitoraggio del territorio, sistemi di preavviso e allarme, limitazioni d’uso, presidi territoriali, ecc.). Questi ultimi sono stati erogati dopo l’alluvione del fiume Sarno, proprio con il Decreto Sarno, oggi legge n° 179 del 31.07.2002.

Sono stati spesi circa 250 milioni di euro dal 1989 al 2003 per coprire le spese di ben 373 interventi sul territorio. Ma a questi fu necessario integrare altri 117 interventi “urgenti” che richiesero un ulteriore finanziamento di più di 20 milioni di euro, sempre e solo per il miglioramento e la tutela dell’ambiente.

Con il POR 2000 – 2006, gli Enti Locali hanno inoltrato alla Regione progetti per poco più di un miliardo di euro. Comprendevano 220 interventi strategici di cui sono stati ritenuti prioritari solo 87, per cui furono finanziati  un totale di 260 milioni di euro.

Oggi, con il POR Campania 2007 – 2013 si sa che la Commissione Europea ha messo a disposizione, in un primo momento, 220 milioni di euro per la mitigazione del rischio idrogeologico.
È ultima modifica del 29 ottobre 2014 dove, dopo richiesta di revisione, è stato necessario incrementare i fondi europei. Insomma, quello che viene fuori è che, data la precarietà del territorio campano, soprattutto nei periodi di maltempo, la “domanda di sicurezza” va ben oltre le risorse disponibili. Quindi, come già anticipato, si ripresenta sempre la necessità di interventi aggiuntivi e quindi ulteriori finanziamenti perché i fondi messi a disposizione dalla Commissione Europea sono tutti destinati a interventi prestabiliti.

Ma vediamo nel dettaglio.

“Grandi Progetti” e interventi in corso d’opera e in programma

Attualmente, la Commissione Europea ha stanziato più di 150 milioni di euro per ripristinare e risanare l’ambiente del bacino del fiume Sarno. Un progetto del valore complessivo di più di 217 milioni di euro, divisi tra quota Por e ulteriori finanziamenti per interventi di riqualificazione.

Il progetto ha scadenza in giugno 2015 che ha creato (quanto risulta sulla carta) circa 240 posti di lavoro e la “messa in sicurezza della salute” di 900 mila persone.

Il risanamento del Sarno rientra nella lista “Grandi Progetti” stilata dal POR Campania 2007 – 2013. Lista, che a sua volta, rientra nelle priorità d’intervento Asse 1 – Sostenibilità ambientale ed attrattiva culturale turistica, che ha lo scopo di “promuovere lo sviluppo ecosostenibile dei territori e delle comunità regionali, attraverso la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali e culturali presenti nel territorio regionale”.

Gli interventi in programma sono tanti: dal risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali delle aree interne che interesseranno gli impianti di depurazione delle province di Avellino, Benevento e Caserta, che prevede l’impego di 42 mesi per i lavori, al ripascimento del litorale del Golfo di Salerno.
Per quest’ultimo sono previsti 52 mesi per la realizzazione e un impiego di ben 52 milioni e 500 mila euro.

Ma, nella lista degli Obiettivi Operativi 1.5, che rientrano nell’Asse 1, ci sono interventi in corso d’opera.

Noi della redazione “L’Occhio di Salerno” abbiamo fatto una ricerca più approfondita, confrontando i dati emersi dal documento del Por Campania Fesr 2007 – 2013 con i dati emersi dal sito OpenCoesione, il portale sull’attuazione dei progetti finanziati dalle politiche di coesione in Italia.

Quello che è venuto fuori è che tutti gli interventi in corso d’opera, a meno che non siano stati bloccati, ad oggi dovevano essere terminati. Per la maggior parte si tratta di ritardi che vanno dai 2 ai 3 anni e con una spesa che ha superato di molto il 50 % dei costi totali per coprire l’intervento (vedi nella tabella).

Questo vuol dire che in 25 anni, nonostante gli onerosi finanziamenti e i numerosi interventi terminati, in corso e in programma, il rischio idrogeologico in Campania è ancora molto alto.

Il problema della Regione Campania non è solo per la sua posizione geografica e per la sua costituzione geologica a renderla vulnerabile durante le “avversità metereologiche”, è anche la cospicua mancanza delle risorse economiche; è la lentezza nei lavori, o nel fare i progetti, o nel non rispettare le scadenze; è il solito prendere “sotto gamba” le vere urgenze di questo territorio.

I dati sono aggiornati al 31.10.2014

Legenda: N.D. = non disponibile

Beneficiari Progetto Costo totale intervento Finanziamento UE Importo speso ad oggi Inizio Previsto Inizio Effettivo Fine prevista Fine effettiva
Comune di Ariano Irpino Consolidamento e ripristino delle condizioni di stabilità dei versanti Ariano I € 4.296.990,45 € 3.222.742,85 € 2.501.319,83 14/06/10 14/06/10 25/12/11 N.D.
Comune di Conca dei Marini Riqualificazione ambientale dell’intero costone roccioso sovrastante il Borgo Ma € 2.363.092,92 € 1.772.319,70 € 1.218.271,22 25/01/10 25/01/10 21/03/12 N.D.
Comune di Procida Opere di consolidamento dei costoni rocciosi territorio di Procida loc. Pizzaco € 2.063.922,07 € 1.476.899,07 € 1.626.829,00 11/06/10 11/06/10 07/04/11 N.D.
Comune di Procida Sistemazione costoni sovrastanti spiaggia di Ciraccio da Campo degli Inglesi A € 2.133.054,49 € 1.599.790,87 € 1.643.603,73 10/06/10 16/02/11 12/03/12 N.D.
Comune di Sant’Agata de’ Goti Sistemazione idraulica dell’alveo e dei versanti del vallone Martorano € 2.262.201,94 € 1.570.223,00 € 2.087.336,94 23/08/10 23/08/10 09/03/11 N.D.
Provincia di Benevento Stabilizzazione versante in frana loc. Ruscaino in Sant’Agata de Goti e fondovalle € 2.033.202,37 € 1.524.901,78 € 1.182.266,04 11/07/11 11/07/11 10/06/13 N.D.
Provincia di Benevento Consolidamento e sistemazione versanti del bacino della diga del fiume Tammaro € 4.155.878,50 € 3.116.908,88 € 3.250.556,62 19/12/11 19/12/11 06/12/12 N.D.

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