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Mobilità green, l’impegno di Smet: “In 4 anni via diesel, solo Lng”

Ripensare la mobilità delle merci in un’ottica del tutto sostenibile, è la sfida che il gruppo Smet ha lanciato al mondo dei trasporti. Per farlo, l’azienda di Salerno, un’eccellenza italiana nel settore della logistica integrata con 70 anni di storia alle spalle, ha annunciato la sostituzione entro il 2022 della sua intera flotta, 3200 unità di carico e 900 motrici, con mezzi alimentati a Lng (gas naturale liquefatto).

In Italia, sono stati i primi ad avviare la sperimentazione di questo tipo di veicoli, in linea con le indicazioni Ue per la riduzione del 30% delle emissioni entro il 2030. Non a caso, già oggi il 15% dei camion del gruppo – che trasportano dall’Italia verso le principali direttrici europee automobili, lastre di vetro, prodotti industriali, food&beverage e molto altro ancora – sono modelli di ultima generazione Eco Truck a metano liquido. L’investimento iniziale è stato di 15 milioni di euro, ma crescerà tre volte tanto entro 5 anni: cioè, dopo la conversione dell’intera flotta.

“Dal 2022 elimineremo completamente l’alimentazione a diesel e ci concentreremo sull’utilizzo del gas naturale, che rappresenta il combustibile del futuro: perché consente di abbattere in modo significativo le emissioni di CO2 e di polveri sottili e, in alcuni casi, anche di ridurre l’inquinamento acustico”, promette Domenico De Rosa, esponente della terza generazione di imprenditori e oggi ad di un gruppo che ha fatturato 230 milioni di euro nel 2017, +25% stima di chiusura 2018, e dà lavoro a 1400 addetti tra diretti e indiretti. Il quartier generale della Smet si divide tra Roma e Salerno, a cui si affiancano 25 sede operative in tutta Italia (l’ultima è stata aperta 2 anni fa all’interno dell’interporto di Verona) e in Spagna, Germania, Romania, Portogallo, Belgio, Francia, Grecia e Tunisia. “La prossima apertura probabilmente sarà in Turchia, un paese strategico per il nostro business”, anticipa De Rosa.

La svolta green di Smet è partita nel 2014 quando ha deciso, in partnership con Mecar e Iveco, l’ingresso in flotta di un numero sempre maggiore di Iveco Stralis 330 e 400, che sono gli Eco Truck Lng di nuova generazione maggiormente performanti. “L’utilizzo di questi mezzi comporta concreti vantaggi anche da un punto di vista del rendimento, con un risparmio in termini di consumi stimato intorno al 15% rispetto a un mezzo alimentato a diesel – sottolinea l’ad -. Siamo certi che il trasporto, per essere vincente, debba essere prima di tutto responsabile: a questo proposito è fondamentale l’azione comune tra legislatore e case produttrici, che spiana la strada in questa direzione”.

Resta il nodo della distribuzione degli impianti di rifornimento di Lng lungo la Penisola. In merito, l’Ue si è espressa con chiarezza indicando che entro il 2025 la distanza massima tra due stazioni di rifornimento non dovrà superare i 150 km per il gas naturale compresso (Cng) e i 400 km per il gas naturale liquefatto (Lng). Oggi, in Italia, gli impianti sono poco più di 20. Uno degli ultimi, ma il primo nel Meridione è stato inaugurato a giugno presso la stazione di Baronissi Est sul raccordo autostradale Avellino-Salerno. “E’ stato un segnale importante per il Sud – dice De Rosa -. L’auspicio è che la rete Lng possa essere più capillare, tuttavia è giusto anche osservare che la capacità di percorrenza degli attuali mezzi Lng è aumentata rispetto al passato, quindi la necessità di avere una rete più estesa è venuta meno. Mentre sarebbe più strategico creare depositi costieri di metano liquido al fine di avere una logistica di Lng di accesso all’Italia”.

Nel frattempo, Smet – in sinergia con Mecar Iveco – ha promosso e finanziato il protetto per realizzare la prima scuola professionale dedicata alla formazione di camionisti “sostenibili”. “In prospettiva, le opportunità di lavoro saranno interessanti, a partire proprio dalla nostra azienda”, puntualizza De Rosa. I corsi di formazione sono offerti gratuitamente a tutti gli under 35. La scuola è attiva presso l’headquarter del gruppo a Salerno e presso le altre sedi italiane localizzate a Bari, Brindisi, Cagliari, Castrocileo (Fr), Catania, Civitavecchia, Piacenza, Porto Marghera (Ve), Pisa, Roma, San Salvo (Ch), Savona, Udine e Verona.

L’impegno del gruppo Smet per la mobilità green si è tradotto anche con l’esperienza – partita un paio di anni fa – di Alis, l’associazione logistica dell’intermodalità sostenibile guidata da Guido Grimaldi che promuove l’intermodalità: la combinazione di diverse modalità di trasporto merci, dall’autotrasporto ai collegamento ferroviari e marittimi, consentendo un abbattimento delle emissioni di CO2 stimato tra il 40% e il 60% rispetto al trasporto effettuato esclusivamente su strada. Il gruppo Smet è stato uno dei primi soci fondatori di Alis che oggi può contare su una galassia di 1350 imprese, 150 mila addetti, un parco veicoli di 105 mila mezzi, più di 140.300 collegamenti marittimi annuali e più 120 linee di autostrade del mare. “Siamo un’associazione diversa dalle altre, perché valorizza gli imprenditori che ne sono gli artefici. L’aspettativa è notevole nei confronti di Alis, ma sono sicuro che tutti i nostri obiettivi verranno raggiunti”, conclude De Rosa.

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