Cronaca

Muore 34enne all’ospedale di Battipaglia. Prosciolti i rianimatori

BATTIPAGLIA. Giunse all’ospedale di Battipaglia in arresto cardiocircolatorio: Pietro Esposito 34 anni, spirò dopo alcune ore in pronto soccorso. Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Salerno, Pietro Indinnimeo archivia la posizione dei rianimatori Marco Ingrosso e Vincenzo Iuliano.

Chiesti invece ulteriori accertamenti per quanto concerne la posizione di altri tre camici bianchi dell’ospedale Santa Maria della Speranza.

Prosciolti i due rianimatori

I due sanitari prosciolti hanno avuto in cura il 34enne dopo diverse ore dal suo arrivo in ospedale e quando lo stesso era già in condizioni disperate. Pietro Esposito era giunto al Pronto Soccorso dell’ospedale di Battipaglia il 30 gennaio del 2017 in condizioni disperate. Eccessiva assunzione di stupefacenti alla base del malore.

Il racconto delle ultime ore di Esposito

L’uomo si era sentito male a casa e si era accasciato al suolo. Soccorso prima dai familiari e poi da un’ambulanza del 118, fu trasportato al vicino nosocomio battipagliese. Morì al pronto soccorso dell’ospedale di Battipaglia.

Qui il cuore di Pietro Esposito si è fermato per sempre alle 15.45 dello stesso giorno. Poco dopo il decesso è scattata l’inchiesta da parte della magistratura che ha immediatamente disposto il sequestro della salma.

I nuovi accertamenti disposti dal Gup dovranno accertare eventuali responsabilità o omissioni da parte dei sanitari che hanno avuto in curo il 34enne prima del trasferimento nel reparto di Rianimazione. Nel collegio difensivo tra gli altri gli avvocati Lucio Basco e Angela Cisale.


 

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