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Il neo sindaco Cecilia Francese «Tagliamo gli sprechi»

BATTIPAGLIA. La rivoluzione Francese a Battipaglia è iniziata ieri. Il nuovo sindaco eletto, in attesa della proclamazione, ha visitato il Comune e la sede distaccata di via Plava. È entrata in tutti gli uffici, stringendo la mano a dipendenti e collaboratori, insieme con i più fidati del suo staff e a qualche consigliere comunale. Non prima, però, di provare il brivido di sedere sulla poltrona di sindaco che le è stata consegnata dal popolo, al primo piano di Palazzo di Città. Sulla scrivania, il presidente della commissione straordinaria, Gerlando Iorio, ha fatto trovare a Cecilia Francese una scatola di confetti con un nastro color magenta (colore della campagna elettorale del neo-sindaco) e la copia del libro “Lavori in corso” – una ricostruzione dell’attività politica e amministrativa del movimento civico Etica per il Buongoverno – donata dalla stessa Francese alla commissione straordinaria due anni fa, all’atto dell’insediamento. Nel libro anche le foto delle tappe che hanno segnato la storia politica di Cecilia Francese. Che si è soffermata su una delle immagini, che ritrae Saverio Santovito in un comizio di qualche anno fa: «È un amico che non c’è più. Oggi sarebbe stato contentissimo. Ci credeva molto».

Il report dei commissari

Con Iorio la Francese ha avuto un contatto telefonico appena ha messo piede in municipio, anticipando l’incontro ufficiale che ci sarà questa mattina, prima della proclamazione. La triade commissariale ha predisposto un dettagliato report che fotografa la situazione attuale della città, con tutte le sue criticità, che Iorio consegnerà personalmente alla Francese. Il nuovo sindaco manterrà la stessa stanza del predecessore Giovanni Santomauro. Quest’ultimo aveva scelto, nel 2009, di modificare la sede storica del primo cittadino, spostandola nell’ala opposta del municipio, dove si trovava in precedenza la segreteria generale.

Il tour in Comune

Cecilia Francese è entrata in Comune intorno alle ore 10. Al suo fianco il padre, Giulio. Cicerone d’occasione l’ex sindaco Fernando Zara, che ha accompagnato la Francese nelle varie stanze, soffermandosi sulla storia di alcuni particolari presenti all’interno dell’edificio. «Dopo di me, Cecilia Francese sarà il miglior sindaco di Battipaglia», ha commentato sorridendo Zara. Al termine del tour, Cecilia Francese ha rilasciato alcune dichiarazioni. «Nei primi cento giorni del mandato amministrativo bisognerà innanzitutto valutare i debiti reali, le entrate e le uscite. Dovremo capire dove si può tagliare qualcosa, attuando da subito una lotta agli sprechi e un’ottimizzazione della spesa. Vogliamo attirare fondi pubblici, riorganizzare la macchina amministrativa e sburocratizzare l’ente. Ho visto cittadini al Comune che non sapevano dove andare per ottenere un certificato. Siamo qui per lavorare ed è ciò che faremo. Dobbiamo darci una mano tutti, creare una grande famiglia».

L’opposizione

Sul clima rovente di questi ultimi giorni, il neo sindaco ha detto: «Lasciamoci tutto alle spalle, superiamo il clima elettorale. Ci sono problemi più importanti. Motta parla di opposizione dura? È giusto che ci sia. Un governo senza opposizione si chiama dittatura. Ma dovrà essere un’opposizione come quella che ho fatto io, per quattro anni, nel corso dell’amministrazione Santomauro. Io ascolterò qualsiasi proposta, sia che venga dalla maggioranza sia dall’opposizione, dalle associazioni o da singoli cittadini. Non serve parlare di denunce o di far cadere l’amministrazione. Non possiamo permetterci di tornare subito a votare. Io sono espressione del popolo e sarò sindaco dell’intera città». Cecilia Francese ha parlato anche della sua proclamazione, attesa oggi: «Ho sentito telefonicamente il presidente della commissione straordinaria, Iorio. Voglio che ci sia lui all’atto dell’insediamento. Mi ha detto che con me ci sarà un grande cambiamento. Iorio mi consegnerà un report su Battipaglia per avere più chiaro il lavoro fatto negli ultimi anni». Un commento anche sul presidente della Regione, Vincenzo De Luca: «Gli chiederò un incontro per affrontare alcuni argomenti. Tra questi, l’ospedale. Bisogna rivedere il piano sanitario. Inoltre, la metropolitana non può fermarsi a Pontecagnano, ma deve arrivare fino a Paestum. Voglio legarmi e consorziarmi con altri Comuni della Piana. Questo è un territorio che non può e non deve essere abbandonato dalla Regione. De Luca lo sa e noi vogliamo ricordarglielo».

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