Cronaca

Neuroblastoma, la malattia rara che ha colpito la bimba di Campagna

Il neuroblastoma che ha colpito la bambina di Campagna è uno dei 150 casi registrati ogni anno sul territorio nazionale. Tale forma tumore infatile, secondo i dati diffusi dall’Airc, è la terza come frequenza dopo le leucemie e i tumori del sistema nervoso centrale.

Che cos’è il neuroblastoma?

Si tratta di una neoplasia che origina dal surrene o dalle altre strutture di una parte del sistema nervoso periferico definite “sistema parasimpatico”, che sono localizzate ai lati della colonna vertebrale. La sede di partenza più frequente è una delle due ghiandole surrenali, ma il tumore può originare anche da altre zone di fianco alla colonna vertebrale sia dell’addome sia del torace, e molto raramente nel collo o nella parte più bassa dell’addome, cioè la pelvi.

Si può guarire?

La risposta a questa domanda arriva direttamente dall’ospedale Bambino Gesù di Roma: Vostro figlisarà considerato guarito quando non presenterà segni di ripresa di malattia dopo circa 5 anni dalla sospensione delle cure. I bambini trattati per Neuroblastoma in età pediatrica, possono presentare in età adulta alcune limitazioni causate dal tumore stesso che può aver ridotto alcune funzioni d’organo e anche dai trattamenti necessari per guarirlo. Infatti, sia la chemioterapia, sia la radioterapia e la chirurgia possono causare delle sequele a lungo termine (per esempio alterazioni ormonali, renali, cardiache e di tutti i principali organi del corpo). E’ questo il motivo per cui, terminate le cure, vostro figlio sarà seguito periodicamente in Day Hospital: sarà così possibile sorvegliare nel tempo che la malattia non ritorni (le probabilità che essa ritorni sono tanto più basse quanto più ci si allontana dal termine delle terapie) e che ogni eventuale effetto a distanza venga attentamente individuato e curato.

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