Eventi e cultura

Nick Luciani, dai “Cugini di Campagna” a solista. La voce di “Anima mia” si racconta

Un percorso, quello dei “Cugini di Campagna”, che è anche una storia. Musicale, culturale, di costume. Una storia di un gruppo musicale pop costituitosi nel 1970 a Roma per merito della Pull, agenzia discografica italiana diretta da Bruno Zambrini (questi anche produttore cinematografico) che, assieme a Gianni Meccia, diedero fiducia ai primi componenti del gruppo. i componenti non delusero le aspettative.

Gli storici del complesso (I gemelli Ivano e Silvano Michetti e Flavio Paulin, ai quali si aggiunsero, nel corso del tempo, Tiziano Leonardi, Daniel Colangeli, Paul Manners, Giorgio Brandi, Luca Storelli, Gianni Fiori, Marco Occetti e Nick Luciani), seppero coniugare talento ed inventiva, tenendo sempre ben presente il loro obiettivo musicale e stilistico: far musica di tradizione, coniugando la delicatezza dei sentimenti ad uno stile raffinato.

Anno fortunato, per i Cugini, il 1973; “Anima mia”, composta dalla coppia Michetti-Paulin, fu un vero successo, il segno di riconoscimento del gruppo per le generazioni di allora e per quelle presenti e future. Come spesso accade nell’immaginario popolare, si è a conoscenza solo in parte dei fatti. Peggio, come soleva affermare Nietzsche “non esistono i fatti, ma solo le intrerpretazioni dei fatti”.

La storia di Nick Luciani inzia da quel desiderio di essere ricordato per come si chiama: “Nick Luciani”, non “il biondo dei Cugini di Campagna”. Magari sarebbe meglio “La voce”. La sua voce acuta, a primo orecchio quasi un falsetto, è celebre e, se si vuole, “Anima mia” deve ad essa la sua popolarità.

Dal 2014 Nick, per divergenze con gli altri componenti, ha lasciato gli altri “Cugini” del gruppo ed ha intrapreso una carriera da solista. Dopo un iniziale periodo di difficoltà, Nick, quarantanove anni, sposato con una figlia, è felice e si dedica con serenità al suo nuovo percorso esistenziale e musicale.

il 25 gennaio scorso, Nick Luciani è stato ospite al “Doctor’s Show”, il celebre spettacolo musicale ideato dall’oculista Vincenzo Pagliara al quale ha partecipato, in una particolare cover  dei Cugini di Campagna, anche il ginecologo Antonio Squitieri. La serata ha avuto luogo presso il Ristorante “Il Vecchio Podere” a Capaccio (Sa).

Partiamo dal concerto con Vincenzo Pagliara.. che concerto è stato quello offerto del “Doctor Show”? Che atmosfera ha trovato? 

La familiarità della gente per me è sempre molto importante. E’ stata una bella serata, forse nascerà anche una collaborazione in futuro con il Dott. Pagliara e con il Doctor’s Show per qualche evento anche estivo. Una bella esperienza, il pubblico è stato molto caldo e questa componente la ritrovo sempre quando mi trovo a fare dei concerti al Centro-Sud.

Dopo la separazione con “i Cugini di Campagna”, avvenuta nel 2014, Lei si è voluto costruire un’identità. Quanto è stato difficile superare gli stereotipi, superare un personaggio costruito in tanti anni di successo?

Non è stato difficile, è stato un momento di organizzazione. Quando stavo con il gruppo, eravamo anche organizzati in maniera “tecnica”, nel senso che ognuno svolgeva un compito precisa, una mansione ben definita. E’ stato un impegno maggiore anche per i fan, perchè i nostri fan, storici e nuovi,quelli che prima seguivano i Cugini,  hanno continuato anche a seguire solo me. E’ stata un’esperienza diversa, non difficile. Un’esperienza diversa che ho voluto sfruttare anche a seguito della mancanza di intesa con gli altri componenti che si è andata a formare nel corso del tempo. La mia sfida è stata, come porta il titolo di un mio primo lavoro discografico, “Ricominciare da me”.

I veri fans sanno sempre accompagnare il proprio idolo anche nelle scelte drastiche…per quanto possa dispiacere una scissione…

Assolutamente. Non è stato un ripartire da zero. Non ho mai nè rinnegherò mai il passato. C’è una forza di me.

-“Anima mia”, è stata un successo.  Era il 1973…

Nel 1973 ero piccolo. La prima voce fu Flavio Paulin. Io entrai nel 1993 e vi sono rimasto fino al 2014. Sono stato la voce più identificata, anche perchè sono rimasto nel gruppo per molto più tempo rispetto agli altri. Questo brano ha significato e continua a significare molto sopratutto per i giovani. A rilanciarla contribuì il programma condotto da Claudio Baglioni e Fabio Fazio nel 1997 che riportava in auge le hit degli anni ’70.  Come sigla e sia come titolo di puntata si chiamava proprio “Anima mia”. Molti giovani che non conoscevano questa canzone  l’hanno apprezzata. Lo vedo, ripeto, sopratutto oggi. Stiamo parando di un brano che ha più di quarantacinque anni.

Che italia era quella in cui Anima mia si affermò? I primi anni settanta precedettero quelli bui della strategia della tensione. Un testo di speranza, di illusione, di amore? O celava un velo di malinconia che si apre alla speranza?

Speranza. Oggi mancano i testi nelle canzoni. In anni come quelli, post-bellici, i testi delle canzoni erano intrisi di poesia, di amore. Oggi mancano del tutto. Devo dire si vede molto la tecnica, ma mancano i testi. I testi classici durano nel tempo, oggi le canzoni sono strutturate tecnologicamente, ma mancano di testo. Come nel cinema: oggi mancano anche gli attori. Un personaggio è la simbiosi tra personaggio e persona. Magari risulta simpatico ma incompleto. Necessitano tanti elementi differenti  che si fondono per costituire il personaggio. Stesso discorso vale per la musica.

E’ in corso il sessantanovesimo Festival Della canzone italiana di Sanremo. Che giudizio ha del Festival di Sanremo Nick Luciani, la voce dei “Cugini di Campagna”?

– Purtroppo A Sanremo vedo sempre gli stessi personaggi. Sembra un circuito chiuso e non si concede spazio a tanti altri.  Perchè non dare spazio ad altri personaggi che, magari, stanno scrivendo nuove canzoni? Questo modo di fare fa sembrare tutto “pilotato”. Molti giovani, inoltre, non conoscono la gavetta, e vengono paragonati ad dei veri “Big” che hanno conosciuto cosa sia la vera gavetta, il sacrificio ed il lavoro duro.Questo è quello che manca ai cantanti più giovani, escono dai Talent e non hanno conosciuto la vera gavetta. Naturalmente, anche nel mondo dei talent vi è sacrificio e duro lavoro. Ma da qui a gareggiare insieme, si da subito, al Festival di Sanremo…

Cosa offre e cosa chiede al suo pubblico di oggi Nick Luciani?

Dare e ricevere emozioni

 

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